Re: TAV? I tempi non sono maturi...
Posted: Tue 18 April 2017; 20:18
Tutto bello, ma il tutto va filtrato con qualche considerazione.
La tratta Milano-Roma è una tratta unica per tipologia in Italia e in un certo modo anche in Europa. Se su una tratta del genere funziona la concorrenza, questo non significa che funzioni ovunque. Sul 99% della rete è invece un progetto coordinato e razionale che crea appetibilità, non la concorrenza fine a se stessa.
Anche la questione della velocità è certamente fondamentale, ma non va vista come fine a se stessa, come se fossimo in gara per un record. Una volta che il treno ha consolidato un primato di velocità nei confronti dell'auto e dell'aereo (che ha tempi morti e di accessibilità elevati) ogni ulteriore guadagno dà vantaggi minimi, specie a fronte di grossi problemi. Infatti non possono essere tutti, e per lungo tempo, i treni che vanno a 350 nelle tratte dove sarebbe possibile. Idem l'aumento di velocità nella tratta Orte-Roma rischia di rendere incompatibili i RE, facendo un disastro per 10' quando va bene.
Forse è il caso di lavorare sul dimeniticatissimo problema della totale mancanza di coordinamento col trasporto regionale da vedersi anche come feeder dell'AV.
Infine la questione prezzi. Non dubito che il confronto Milano-Roma sia vincente su altre realtà europee, ma attenzione sempre a fare i confronti giusti e non quelli volutamente e sistematicamente viziati da furbizie di morettiana memoria.
Faccio un esempio, anche se non direttamente inerente l'AV.
Un paio di giorni fa in treno ho fatto Amburgo-Lubecca e ritorno. Eravamo in quattro. Il biglietto di corsa semplice con A/R fa quasi 30 Euro/persona per una settantina di Km. Poco meno di 120 Euro per tutto il gruppetto.
Caro? Certamente. Peccato che esista un biglietto giornaliero fino a 5 persone (noi come ho detto eravamo in 4) che costa meno di 35 Euro e comprende TUTTO il TPL di LUBECCA, che ovviamente abbiamo usato.
E' ancora caro? Direi di no, ma il confronto "alla Moretti" (che ha fatto scuola) è sempre sul caso meno favorevole. Quindi attenzione ai ricorrenti piagnistei sulle tariffe italiane sempre troppo basse.
La tratta Milano-Roma è una tratta unica per tipologia in Italia e in un certo modo anche in Europa. Se su una tratta del genere funziona la concorrenza, questo non significa che funzioni ovunque. Sul 99% della rete è invece un progetto coordinato e razionale che crea appetibilità, non la concorrenza fine a se stessa.
Anche la questione della velocità è certamente fondamentale, ma non va vista come fine a se stessa, come se fossimo in gara per un record. Una volta che il treno ha consolidato un primato di velocità nei confronti dell'auto e dell'aereo (che ha tempi morti e di accessibilità elevati) ogni ulteriore guadagno dà vantaggi minimi, specie a fronte di grossi problemi. Infatti non possono essere tutti, e per lungo tempo, i treni che vanno a 350 nelle tratte dove sarebbe possibile. Idem l'aumento di velocità nella tratta Orte-Roma rischia di rendere incompatibili i RE, facendo un disastro per 10' quando va bene.
Forse è il caso di lavorare sul dimeniticatissimo problema della totale mancanza di coordinamento col trasporto regionale da vedersi anche come feeder dell'AV.
Infine la questione prezzi. Non dubito che il confronto Milano-Roma sia vincente su altre realtà europee, ma attenzione sempre a fare i confronti giusti e non quelli volutamente e sistematicamente viziati da furbizie di morettiana memoria.
Faccio un esempio, anche se non direttamente inerente l'AV.
Un paio di giorni fa in treno ho fatto Amburgo-Lubecca e ritorno. Eravamo in quattro. Il biglietto di corsa semplice con A/R fa quasi 30 Euro/persona per una settantina di Km. Poco meno di 120 Euro per tutto il gruppetto.
Caro? Certamente. Peccato che esista un biglietto giornaliero fino a 5 persone (noi come ho detto eravamo in 4) che costa meno di 35 Euro e comprende TUTTO il TPL di LUBECCA, che ovviamente abbiamo usato.
E' ancora caro? Direi di no, ma il confronto "alla Moretti" (che ha fatto scuola) è sempre sul caso meno favorevole. Quindi attenzione ai ricorrenti piagnistei sulle tariffe italiane sempre troppo basse.