D'accordo, ma non si può fare a meno di notare che per una linea con 3 coppie di treni pax al giorno si programmano lavori colossali sui quali sembra che si giochi il destino della civiltà occidentale (in realtà si giocano i profitti di alcune aziende ), mentre per una linea come la Molteno che ha un traffico passeggeri quasi 10 volte più intenso non ci si degna neppure di ripristinare un incrocio incautamente soppresso...Coccodrillo wrote:Più che con la MMML, bisognerebbe fare confronti con le altre linee alpine
fra74 wrote:Poi si può discutere sull'opportunità del tunnel di base se il traffico rimane quello attuale, o sul fatto che il tunnel non sia né carne né pesce visto che non si capisce bene se è pensato principalmente per il traffico merci o passeggeri.... invece no si riduce la discussione agli "scuolabus"...
TRANSPORTS : Ligne ferroviaire Lyon-Turin : 2009, année charnière
par La Rédaction du DL | le 16/09/08
L'an prochain, la liaison ferroviaire à grande vitesse Lyon-Turin commencera à quitter la phase "études" pour entrer dans celle de la réalisation. Dominique Bussereau a annoncé hier que l'avenant au traité franco-italien de 2001 serait signé en 2009. Il prévoiera la répartition des charges entre les deux pays, le mode de financement du projet, et sa "gouvernance", à savoir quel organisme succèdera à Lyon-Turin ferroviaire, la structure actuelle chargée des études et travaux de reconnaissance. Il envisagera des méthodes pour favoriser le "report modal" de la route vers le rail.
Plus symbolique encore, «on commencera en 2009 les premières acquisitions foncières», assure le secrétaire d'État aux Transports. Acheter les terrains, sans doute dans le secteur de Saint-Jean-de-Maurienne, à l'entrée Ouest du futur "tunnel de base" de 54 km, c'est bien le signe qu'il va se passer quelque chose. «Une première enveloppe de 40 millions d'euros est prévue», précise le député Michel Bouvard.
Le gouvernement paraît aussi favorable à ce que le Lyon-Turin dans son ensemble (section internationale et accès côté français, entre Lyon et la Maurienne) soit mentionné dans la loi issue du "Grenelle de l'environnement". Il avait longtemps soutenu que cela ne servait à rien puisque le projet était prévu par un traité international. Les élus savoyards et rhônalpins, et d'autres pressions (la CGT cheminots a écrit vendredi en ce sens au ministre chargé de l'Aménagement et du développement durables Jean-Louis Borloo) semblent avoir infléchi cette position.
Utiliser la ligne historique jusqu'à saturation
Toutefois, la liaison n'entrera pas en service avant 2023. D'ici là, la France et l'Italie entendent utiliser à plein la ligne actuelle, dont les travaux de mise au gabarit vont se terminer l'année prochaine. Gestion unifiée de la ligne, nouveau service d'autoroute ferroviaire sur une distance plus longue que l'actuel tronçon Aiton-Orbassano, création d'un "service de pousse" permettant à tous les opérateurs ferroviaires (la SNCF n'est plus seule sur le marché) de monter leurs trains jusqu'au tunnel historique : l'objectif est clairement de «saturer», dit le secrétaire d'État, la ligne actuelle.
L'objectif est certes environnemental (davantage de trains, moins de camion). Il est aussi stratégique : «saturer l'ouvrage existant, c'est démontrer l'utilité publique du nouveau», confie Dominique Bussereau.
REPÈRES
GALERIES DE RECONNAISSANCE
En France : Modane (terminée), La Praz (presque terminée), Saint-Martin-la-Porte (encore un an de travaux). En Italie : début du creusement envisagé dans quelques mois près de Suse.
Rôle : reconnaissance géologique, accès aux futurs front de taille du tunnel de base. En phase d'exploitation : ventilation, maintenance, accès des secours.
COÛTS
Études et travaux de reconnaissance, depuis l'origine : 666 millions d'euros. Coût de la section internationale entre Saint-Jean-de-Maurienne et Suse : environ 7 milliards d'euros.
DATES
Juillet 2002 : début des travaux de reconnaissance. Fin estimée en 2012. Début de l'excavation du tunnel de base en 2013, mise en service 2023.
la Repubblica wrote:Berlusconi: "La Tav si farà c'è pieno accordo nel governo"
Intervista del premier al quotidiano francese Le Figaro.
La Torino-Lione "si farà", visto che c'è "pieno accordo nel governo". La struttura del G8 va "ripensata", deve essere "più forte e più concreta". Nella questione medio orientale Hamas "non può essere un interlocutore" e per quanto riguarda la presenza militare in Afghanistan, "se serve, non ci tiriamo indietro". E' un Berlusconi a tutto campo quello che parla al quotidiano francese Le Figaro, alla vigilia del vertice Italia-Francia a Roma. Tocca tutti gli argomenti più "caldi" del momento, dalla crisi ("L'Italia è stata la prima a reagire in Europa") alla figura di Obama ("ci legano tratti in comune"). Poi ripercorre la sua storia politica, incensandone i meriti ("Ho evitato che il Paese finisse in mano alla sinistra comunista", si vanta) e ricordando i molti "successi", dalla pulizia di Napoli alla recente finanziaria. Fino ad arrivare alla questione attualissima della giustizia. E qui il Cavaliere ritorna sui leitmotiv di questi decenni, proclama la sua innocenza e attacca: "Hanno tentato di liquidarmi politicamente per via giudiziaria, ma questo, ormai, appartiene al passato".
La Torino-Lione. "Poche settimane fa il mio governo ha confermato il commissario Mario Virano alla presidenza dell'Osservatorio tecnico sulla Torino-Lione - ricorda il presidente del Consiglio - intendiamo accelerare il lavoro per completare il Corridoio 5. L'Alta Velocità era nel nostro programma elettorale, c'è pieno accordo nel governo, quindi la Torino-Lione si farà". Berlusconi sottolinea poi che il suo esecutivo attribuisce "un'importanza strategica allo sviluppo delle infrastrutture. Abbiamo riaperto tanti cantieri chiusi dal precedente governo tenuto sotto ricatto dal fanatismo ambientalista".
S-Bahn wrote: I binari mica si posano per i treni...
Tav, slittano i sondaggi Trivelle dopo l'Epifania
Sondaggi rinviati. Le trivelle entreranno in funzione solo dopo l´Epifania. La decisione definitiva dovrà essere presa nei prossimi giorni in un vertice con il prefetto ma l´orientamento è quello di rimandare tutto a dopo le feste. Una serie di motivi consigliano infatti la prudenza mentre al ministero dell´Economia si fanno i calcoli di quanto costerebbe bloccare tutto: «Una cifra precisa non c´è - dice il viceministro Giuseppe Vegas - ma certamente dovremo restituire alla Francia quando ha speso finora».
di Paolo Griseri
La decisione di rinviare la partenza dei sondaggi è dettata dal calendario e dalla necessità di evitare complicazioni nelle feste di fine anno. In base al calendario reso noto dallo steso Mario Virano a fine novembre, «saranno necessarie due-tre settimane perché Rfi e Ltf appaltino alle società private i lavori di sondaggio». Le trivelle dovranno lavorare in 91 località diverse e sarà anche necessario che «prima all´apertura dei cantieri» lo stesso Virano e il prefetto, Paolo Padoin, vadano personalmente a incontrare i responsabili delle amministrazioni locali.
Si arriva così a metà della prossima settimana. Iniziare il lavoro delle trivelle in quei giorni sarebbe altamente sconsigliabile: il 19 è infatti in programma a Torino la manifestazione nazionale dei centri sociali che protestano contro gli sgomberi annunciati dal Comune. Sarebbe così necessario aprire i cantieri dopo il 20 dicembre, nella settimana in cui giungeranno in Val di Susa i turisti per le feste di fine anno. Anche se nessuno lo dice chiaramente, è evidente che sarebbe imprudente dare il via ai sondaggi (e delle prevedibili proteste) nel momento culminante della stagione sciistica.
Il rinvio a dopo l´Epifania è dunque una scelta quasi obbligata. Anche se all´inizio del 2010 i sondaggi andranno fatti per evitare che l´Europa chieda all´Italia il conto degli impegni non rispettati. Quanto costerebbe la rinuncia alla Torino-Lione? Il viceministro Vegas dice che «conteggi precisi oggi non ce ne sono. Ma certamente, oltre a perdere i finanziamenti promessi da Bruxelles, l´Italia dovrebbe risarcire la Francia per le opere già realizzate sulla base degli accordi sottoscritti» dal governo di Roma. Si tratta delle cifre (dell´ordine dei miliardi di euro) già spese per le discenderie realizzate in corrispondenza del tracciato del futuro tunnel di base. Chilometri di gallerie sotto la montagna che diventerebbero non solo una spesa da risarcire ma anche un danno da ripagare. C´è anche la possibilità che il governo, a sua volta, si rivalga sugli enti locali.
Oggi intanto il movimento No Tav si prepara ad opporsi alla nuova stagione di sondaggi celebrando i giorni di Venaus del 2005 quando, dopo lo sgombero notturno del campo di protesta da parte della polizia, un grande corteo tornò sui prati a riconquistare le posizioni perdute. Ieri i militanti dei comitati hanno manifestato a Chiomonte, in località La Maddalena dove è previsto uno dei sondaggi. Questa sera è in programma a Villardora un´assemblea su "Grandi Opere e territorio" con la partecipazione di esponenti del movimento "No Ponte" e dei terremotati dell´Aquila.
Domani alle 10,30 cerimonia partigiana in località La Garda, sopra San Giorio. Seguirà il tradizionale pranzo con polenta e formaggio al presidio di Venaus. Nel pomeriggio, sempre a Venaus, corteo per le strade del paese e uno spettacolo teatrale: «Sarà messa in scena - spiega Alberto Perino - l´ordinanza con la quale si stabilisce che la notte del 6 dicembre del 2005 i poliziotti non commisero reati durante lo sgombero del presidio di Venaus». Antonio Ferrentino, presidente uscente della Comunità montana della Bassa valle, parteciperà alla cerimonia partigiana di San Giorgio ma non alla polentata di Venaus. Uno dei gesti simbolici che fotografano le divisioni tra la maggior parte degli amministratori e comitati No Tav.
(07 dicembre 2009)
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