corriere economia 5-2-2007 wrote:Ben 531 milioni in due anni fiscali, 470 dei quali nei 12 mesi tra fine 2005 e fine 2006. Tanto è costato a Finmeccanica tenere in vita AnsaldoBreda, l'azienda specializzata in treni e tram. Ben più dei 396 milioni dell'utile netto dell'intera Finmeccanica nel 2005 e dei 405 milioni di plusvalenza della quotazione del 60% di Ansaldo STS che raggruppa le altre attività ferroviarie del gruppo.
Ristrutturare AnsaldoBreda, l'unico grande malato di Finmeccanica, è più difficile del previsto: dopo avere perso 194,5 milioni (sui 409,9 fatturati) nel 2005, ridotti a 135 milioni solo grazie ai benefici fiscali legati al consolidamento di gruppo, l'azienda guidata da Roberto Assereto avrebbe perdite 2006 in linea: oltre 190 milioni.
Ai piani alti di Finmeccanica non si conferma ma si sottolinea che gran parte delle perdite 2006 sono imputabili a penali e costì giudiziari per commesse in Danimarca e Norvegia, di cui ora si ìntravede la fine. Dal punto di vista industriale e commerciale, invece, la ristrutturazione starebbe procedendo come da programmi e c'è fiducia. Tuttavia, è improbabile che i conti con un passato di commesse vinte a condizioni oltre la portata e le capacità dell'azienda siano del tutto chiusi.
A complicare il quadro, c'è il ritardo di Treniialia a decidere sul rinnovo del parco carrozze sui convogli per l'alta velocità. Business miliardari per assicurarsi i quali erano stati stretto accordi con Alstom. Accordi che, come sottolineano i francesi, resteranno pezzi di carta finché Trenitalia resta ferma.
A sbloccarli non dovrebbe essere neppure la gara per 35 treni ad alta velocità lanciata da Nuovo trasporto viaggiatori (Ntv), la società di Luca di Montezemolo, Diego Della Valle, Gianni Punzo e Giuseppe Sciarrone. L'alleanza con AnsaldoBreda, si lascia intendere in Alstom, è funzionale alle sole commesse per cui il peso politico di Finmeccanica sarebbe d'aiuto.
GIOVANNI PACI