by S-Bahn » Fri 04 March 2011; 1:53
Una buona volta, cos'hanno di diverso i servizi a chiamata? Come funziono?
La premessa è che vengono proposti in condizioni di domanda molto bassa, in genere in situazioni urbane molto rarefatte e/o in nicchie di servizio in ultramorbida.
Chiaramente non è proponibile sulla 90/91 alle 8 del mattino, ma nemmeno a mezzanotte, dico io.
Quindi dov'è la differenza, il costo per enti e aziende? Manco per sogno.
Se in una certa situazione hai un servizio minimo di un solo bus che va avanti e indietro ogni 60', se passi al servizio a chiamata cosa risparmi? Nulla, sempre di un mezzo e di un autista hai bisogno. E se stanno fermi ad aspettare la chiamata comunque costano. Fare qualche corsa in meno è un risparmio irrisorio se consumi gasolio per 50 Km/giorno invece che per 70.
E già questo taglierebbe la testa al toro.
La visibilità del servizio? Qui c'è differenza, ma in peggio. In un servizio di linea (di una azienda normale, non di un pirata che non mette orari e paline e passa quando vuole) la bassa frequenza non porta grande visibilità, ma se la linea è cadenzata e le paline sono in ordine, la visibilità è dignitosa.
Viceversa un servizio a chiamata non sai certamente quando passa (lo devi chiamare in anticipo e non è garantito che sia disponibile) non sai dove passa e quindi non ha visibilità, e alla fine non sa nemmeno SE passa.
In ogni caso aggiungi complicazione e togli affidabilità e visibilità.
Complicazione, scarsa affidabilità e insufficiente visibilità e chiarezza sono proprio tra i peggiori difetti del TPL che allontanano l'utenza. Nei servizi a chiamata questi difetti non sono frutto di trascuratezza e incapacità, ma sono parametri di progetto.
Detto questo si può discutere finché si vuole, ma la realtà dei fatti, nelle poche realizzazioni effettuate, costituisce una bocciatura, a volte sonora a volte meno evidente, dei sistemi a chiamata e di tutte le trovate simili, diverse solo nel nome, tipo bus sharing, che tra l'altro dal punto di vista lessicale non vuol dire nulla. il bus è per forza shared tra più utenti, altrimenti è un mezzo privato.
La speranza non è la convinzione che qualcosa andrà bene, ma la certezza che quella cosa ha un senso,
indipendentemente da come finirà
Václav Havel