friedrichstrasse wrote:serie1928 wrote:La conclusione di LUCATRAMIL "il risultato è che si riducono percorsi e linee tranviarie ormai senza ritegno" è fuori luogo, perchè nessun tratto di binario viene abbandonato.
... Purtroppo
A parte che qualsiasi linea tranviaria dovrebbe essere "di forza", fatemi capire: sul flusso denominato 27 (che avrebbe dovuto andare anche a S.Giulia) ci sono i jumbo, mentre sul 23 ci sono le Ventotto: presumiamo quindi che ciò sia dovuto al maggior carico passeggeri sul flusso 27. Quindi obblighiamo la maggioranza dei passeggeri, quelli del 27, ad una rottura di carico se vogliono raggiungere il centro inteso come Duomo M1-M3, mentre diamo questo premio alla (presunta) minoranza del 23. Bene, bravi, che geni. A parte che il 23 è sempre pieno e quel flusso sarebbe almeno da bicassa.
Credo che la genialata sia dovuta ad una specie di gioco del Lego: "togliamo da Mazzini una linea con un tricassa e ci mettiamo un monocassa e guadagnamo spazio, tanto il 15 eptacassa è come se non ci fosse perchè gira in Cappellari".
Non vedo altre ragioni seriamente trasportistiche.
Visto che l'altra scusa è la riduzione di sovrapposizioni, allora perchè, ad esempio, non fermiamo la 60 in Cadore/XXII Marzo, dove l'utente può prendere il 27 e la 73? Vale solo per i tram?
In realtà le sovrapposizioni, se fatte bene fanno parte della strategia trasportistica, perchè nel tratto comune le frequenze aumentano. Non le vedrei come fumo negli occhi.
In Tram we trust.
"L'attesa della pizza é essa stessa una pizza" (Lucatramil, 2013)
Comprate europeo!