Trasporto aereo

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Re: Trasporto aereo

Postby S-Bahn » Mon 19 February 2018; 22:04

Credo che questa idea sia passata in testa a molti, me compreso.
La stessa scelta del nome con dentro Italy...
La speranza non è la convinzione che qualcosa andrà bene, ma la certezza che quella cosa ha un senso,
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Re: Trasporto aereo

Postby jumbo » Tue 20 February 2018; 11:05

Siamo in un mercato semi-libero, c'è una compagnia italiana che vuole espandersi nel mondo.
La dizione "compagnia di bandiera" personalmente la metterei nel dimenticatoio viste le precedenti esperienze in Italia.
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Re: Trasporto aereo

Postby S-Bahn » Tue 20 February 2018; 12:05

Certamente, sia come denominazione sia come epoca. Però una sorta di associazione di idee che richiama il concetto di portabandiera del trasporto aereo italiano nel modo è istintivamente venuta a molti.
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Re: Trasporto aereo

Postby MMMM » Tue 20 February 2018; 20:57

L'idea non sembra male e supportata da persone più serie e pacate di altri ma ci vorranno anni per capire se il progetto é vincente. Nel frattempo se sistemassero un po i raccordi tra le piste a mxp non sarebbe male, visto che sono favorevoli all'arrivo di questa nuova compagnia. Sarebbe necessario fare 2 conti di capacità perché in 10 anni nell'aviazione sono cambiate molte cose, ma vedo alcune limitazioni su mxp se dovesse crescere di molto il traffico passeggeri e movimenti.
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Re: Trasporto aereo

Postby MMMM » Fri 23 February 2018; 0:10

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Re: Trasporto aereo

Postby S-Bahn » Wed 28 February 2018; 17:23

Alitalia, l’idea di O’Leary (Ryanair): «Ora guadagna, non vendetela più»

http://www.corriere.it/economia/18_febb ... 1cfe.shtml
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Re: Trasporto aereo

Postby jumbo » Thu 01 March 2018; 10:20

Nemmeno Gubitosi dice che guadagna...
O' Leary probabilmente aveva del tempo libero e ha fatto la sua sparata, oppure teme che venga acquistata da qualcuno capace di fare trasporto aereo e che questo possa cozzare con i risultati di Ryanair.
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Re: Trasporto aereo

Postby Trullo » Thu 01 March 2018; 10:23

O più semplicemente voleva finire sul giornale senza pagare la pubblicità
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Re: Trasporto aereo

Postby S-Bahn » Thu 01 March 2018; 10:25

L'uscita ha in effetti dell'incredibile.
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Re: Trasporto aereo

Postby LUCATRAMIL » Thu 01 March 2018; 15:37

Ma no Ma no, è un gombloddo degli Illuminati!

O' Leary si legge " O l'IRI (per i giovani, IRI, azienda di Stato che possedeva partecipazioni preferibilmente in aziende-carrozzoni e che oggi non esiste più] compra Alitalia o non la compra nessuno....
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Re: Trasporto aereo

Postby S-Bahn » Thu 01 March 2018; 16:11

Giusto per dare a Cesare quel che è di Cesare.
L'IRI (istituto per la ricostruzione industriale) non fu solo un carrozzone mangiasoldi come viene troppo parzialmente giudicato.
Nacque come strumento dello Stato Fascista per far fronte alla crisi finanziaria dopo la grande depressione del '29, con particolare riferimento al salvataggio delle banche (Renzi non ha inventato nulla).
Nel dopoguerra fu invece il principale artefice del boom economico degli anni '60. Senza considerare un intervento dello Stato risulta incompresnibile il "miracolo economico". Per citare solo alcuni degli aspetti principali, era IRI buona parte della siderurgia italiana con investimenti pubblici in sinergia con quelli privati che hanno permesso di lanciare un settore allora fondamentale per la crescita economica.
Erano IRI la rete telefonica e l'Autostrada del Sole costruita a tempo di record, e tanto altro...

Chiusa parentesi
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Re: Trasporto aereo

Postby Trullo » Thu 01 March 2018; 17:10

Parentesi non priva di interesse. Mentre Mussolini faceva così, lo stesso facevano gli stati "demoplutocratici", con il New Deal di Roosvelt. L'economista di riferimento era proprio Keynes, quello che teorizzava l'intervento dello stato in economia compatibile con il capitalismo e anzi necessario al suo sviluppo. Francia e Inghilterra nezionalizzarono energia, siderurgia e altri settori essenziali e no (Renault era un'azienda di stato, qui la motivazione se ben ricordo era che il vecchio padrone di Renault era un collaborazionista e la sua azienda fu rilevata dallo stato in nome dell'epurazione)

Poi vennero Tatcher e Reagan a tracciare la via che stiamo seguendo ora (OT qui ma rilevante con discorsi che stiamo facendo in altri topic, sorprendenemente serie le parole del candidato ministro dell'economia grillino, un neokeynesiano)
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Re: Trasporto aereo

Postby S-Bahn » Thu 01 March 2018; 17:40

Tra l'altro l'IRI per molti anni è stata indicata come un felice esempio di collaborazione tra economia pubblica ed economia privata per esempio dai laburisti inglesi.
Ci sono sostanzialmente due fasi dell'IRI. Quella di paracadute finanziario in seguito alla crisi del '29 e seguenti. L'Ente avrebbe dovuto essere una iniziativa provvisoria.
Poi la fase del dopoguerra, quella più stabile ed industriale.

Il sistema ha funzionato bene fino a metà anni settanta poi direi che hanno tirato troppo la corda per due ragioni.
Una è che avendo anche giustamente una funzione sociale, si assumeva oneri e incarichi anche in situazioni che non portavano profitti. Non è un problema purché non si superi la soglia della sostenibilità, ma probabilmente è stata la causa di difficoltà minore.
Il vero problema è sorto dopo la crisi petrolifera del '73 quando i privati riducevano gli investimenti per via della recessione e dell'incertezza sul futuro.
L'IRI compensava mantenendo alto il livello degli investimenti. Aveva un senso per limitare ed abbreviare gli effetti della crisi, ma purché ci fosse una dotazione di risorse da parte dello Stato tale da sostenere questa politica. Invece la dotazioni di risorse pubbliche era insufficiente e soprattutto erogata in ritardo rispetto alle necessità degli investimenti stesso. Questo ha costretto IRI ad un massiccio ricorso al credito privato con interessi, gonfiati dall'infrazione di quegli anni, a livelli insostenibili e che hanno causato la maggior parte delle perdite per cui il sistema è andato in difficoltà.

La successiva liquidazione di un enorme patrimonio industriale è stata fatta un po' per necessità e un po' al grido di "privato è bello", sostanzialmente svendendo un patrimonio di tutti. La stessa Corte dei Conti fece diversi rilievi sui metodi poco trasparenti di vendita a privati più o meno "amici".
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Re: Trasporto aereo

Postby jumbo » Thu 01 March 2018; 18:10

Un intervento dello Stato in economia di tale portata ha un senso sotto determinate condizioni: crisi economiche come quella del '29, appunto, oppure la promozione di iniziative industriali e tecnologiche di avanguardia, che per loro natura non hanno tempi di ritorno compatibile con l'investimento privato o che richiedono risorse finanziarie enormemente ingenti, che difficilmente i privati hanno.
Una volta che tali condizioni vanno a scemare, è corretto che le iniziative imprenditoriali tornino ai privati attraverso vendite e privatizzazioni.
Con questo non sto dicendo che le privatizzazioni all'italiana anni '90 e seguenti siano state fatte bene. Ad esempio la società autostrade venduta monoblocco ha creato un quasi monopolista privato, che è un nonsenso, così come la vendita di Telecom Italia, i cui effetti monopolistici iniziali solo dopo un paio di decenni sono diventati quasi insignificanti, in un mercato molto fluido (e quindi più veloce a correggersi) come quello delle telecomunicazioni.
Le autostrade andavano vendute a tronconi più piccoli, oppure mantenute statali. Telecom Italia andava venduta separatamente dalla rete.
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Re: Trasporto aereo

Postby Trullo » Thu 01 March 2018; 18:18

Aggiungo alla condivisibile analisi di S-Bahn un elemento: la difficoltà dello Stato di intervenire ulteriormente con investimenti (anche con lo strumento delle partecipazioni statali) a causa dello squilbrio dei conti pubblici da un lato causato dalla bassa pressione fiscale (non tanto per aliquote basse quanto per elevata evasione di aziende e lavoratori autonomi) e dall'altro dalla spesa pubblica mal diretta (tipo le pensioni agli statali, in maggioranza iscritti a CISL e UIL sindacati legati ai partiti di gverno, a condizioni molto più favorevoli sia per età che per importo rispetto a quella dei lavoratori del settore privato dove era più forte il sindacato allora comunista)
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