by MMMM » Sat 14 October 2017; 13:06
Mai vista una storia simile!!!secondo i giornalisti romani e il governo i 36 acquirenti si stavano scannando per comprare al rialzo Quell'azienda. Tanto che hanno dovuto prorogare presentazione delle offerte data di restituzione prestito (che a detta loro non era stato ancora toccato) e tanto per cambiare regalargli altri 300 milioni!!!e da maggio 2017 siamo a 900 milioni regalati, più 2000 cassaintegrati, più tutti i fornitori che non stanno pagando. Diventa Difficile capire anche cosa ci sta costando! Povera Italia veramente, e povero nord Italia! Ora è proprio il caso di dirlo.
E la questione ancora più scioccante é che rispetto al periodo con gli arabi, nel quale quantomeno i capi cercavano con timide azioni di portare un po di ordine tagliando sprechi, cercando di fare pagare 1 euro ai dipendenti per trasferimento al luogo presso la sede di lavoro (tentativo alla fine fallito con sindacati in prima linea), e con tutta un'altra serie di tentativi di iniziativa, con l'attuale gestione l'azienda sta assumendo un sapore tutto italiano anni 80, con stipendi e privilegi neanche minimamente messi in discussione (l'ultima richiesta al referendum era un taglio del 7% (da iniziale proposto 30%) dello stipendio, che avrebbe portato 2 miliardi di investimenti in 3 anni), un numero di dipendenti a detta di tutte le compagnie aeree vagamente interessate all'acquisto a dir poco assurdo (soprattutto nella parte di terra...). Veramente forse é meglio pensare che quei 7+3 anni di cassa integrazione siano stati uno scotto buono da pagare pur di lasciare a casa 7000 persone evidentemente poco utili. Tanto per citarne una attualmente una normalissima hostess oltre allo stipendio percepisce oltre 700/800 euro mese di buoni pasto.
Alitalia avrà più tempo per restituire il “prestito ponte”. E la “dote”, rispetto agli originari 600 milioni di euro, lievita di ulteriori 300 milioni. Le somme prestate dovranno essere restituite il 30 settembre 2018 (invece del 2 novembre 2017), e il termine concesso ai commissari straordinari per ottenere con il negoziato un miglioramento dell’offerta d’acquisto viene spostato al 30 aprile (ripetto al 5 novembre 2017). Con le novità contenute nel decreto fiscale approvato dal Consiglio dei ministri, il governo ha deciso di concedere più tempo e, dunque, più risorse, per concludere la cessione di Alitalia.
Slitta al 30 aprile la conclusione della procedura di vendita
Lunedì 16 alle 18 scade la presentazione delle offerte vincolanti, e senza le novità del Dl fiscale, la compagnia il prossimo 2 novembre avrebbe dovuto rimborsare la somma stimabile in poco più di 658 milioni di euro, perchè i 600 milioni del prestito originario sono stati erogati con il Dl del 2 maggio a un tasso Euribor a sei mesi maggiorato di mille punti base (il 9,75%), ovvero con interessi pari a 58,5 milioni, da pagare entro sei mesi. Il decreto fiscale approvato dal consiglio dei ministri ha esteso sino al 30 aprile 2018 il termine per concludere le procedure di cessione dei complessi aziendali facenti capo ad Alitalia (e delle altre società del medesimo gruppo in amministrazione straordinaria). Con l’allungamento dei tempi, anche il prestito statale si arricchisce di ulteriori 300 milioni di euro che serviranno a «garantire la continuità del servizio di trasporto aereo sino all'effettivo trasferimento dei complessi aziendali», speiga un comunicato di Palazzo Chigi. Una volta individuato l’acquirente, bisognerà attendere il pronunciamento dell’Antitrust per completare l’operazione: per questo motivo è stata concessa una dilazione dei termini, fino al 30 settembre, per la restituzione del prestito.