Secondo pilota o computer?

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Re: Secondo pilota o computer?

Postby Ulk » Mon 29 November 2010; 1:49

Hai dimenticato di inserire all'inizio del post "Messaggio promozionale". :lol:

Strano che Ryanair non abbia comunicato alla stampa con la stessa enfasi l'aumento del costo del check-in online (obbligatorio) da 5 a 6€... :roll:
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Re: Secondo pilota o computer?

Postby Trullo » Mon 29 November 2010; 10:40

Ho letto il delirante comunicato di questio personaggi, che hanno una concezione del lavoro pari a quella dei piantatori di cotone del sud degli Stati Uniti a metà dell'ottocento

Come lavoratore, per di più iscritto a un sindacato e rappresentante dei miei colleghi, mi sento offeso e indignato. Ancor più offeso e indignato mi sento nel sentir chiamare "improduttivi" e "strapagati" delle persone che fanno un lavoro delicatissimo e carico di responsabilità, e sentirlo dire da persone che sono davvero, loro, improiduttive e strapagate.

Mi piacerebbe leggere un comunicato dei lavoratori di Ryanair, giusto per sapere da che parte stanno, e se condividono il pensiero del proprietario della loro piantagion... ehm compagnia aerea
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Re: Secondo pilota o computer?

Postby Federico_2 » Mon 29 November 2010; 11:32

Ryanair usa pessimi toni e termini che suonano male ai sindacalisti, ed è esagera oggettivamente quanto definisce i CTA "improduttivi e strapagati" (chi lo dice?). L'unica cosa sensata è che bisognerebbe tutelare il servizio di pubblica utilità quale e quindi vietare o limitare gli scioperi come mezzo di protesta (fermo restando che ovviamente i CTA hanno diritto ad altre forme di protesta), esattamente come avviene in altri settori (trasporto ferroviario). E d'altra parte è giusto l'esempio di Ronald Reagan che in un agosto degli anni '80 ebbe il coraggio di licenziare e sostituire CTA che illegalmente scioperarono, finalmente considerando uno sciopero illegale come un reato.
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Re: Secondo pilota o computer?

Postby Trullo » Mon 29 November 2010; 11:34

Bisogna però conoscere le legislazioni dei paesi interessati dallo sciopero, per affermare se uno sciopero è legale o meno. In generale, paesi come la Francia hanno una regolazione dello sciopero più permissiva della nostra

Diverso (e legittimo, ancorchè non per forza condivisibile) chiedere una legislazione unica europea rispetto ai servizi essenziali da garantire in caso di sciopero (che non neghi, comunque, il diritto di sciopero)


Aggiungo un commento a questo
“I Governi europei non sono riusciti a mantenere aperti i cieli europei in aprile e maggio in seguito all’eruzione di un vulcano lontano migliaia di chilometri dall’Europa"

Facile parlare dopo, ma ... esiste un principio di precauzione, per cui nel dubbio sui danni possibili in una situazione nuova e non sperimentata è meglio lasciare gli aerei a terra, piuttosto che rischiare di vedere aerei cadere e schiantarsi con centinaia di passeggeri (e con i membri dell'equipaggio) solo per permettere a questi personaggi di continuare perchè "business is business"
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Re: Secondo pilota o computer?

Postby fra74 » Mon 29 November 2010; 13:51

E comunque mi risulta che il vulcano fosse in Europa,certo non vicinissimo, ma tra lo spazio aereo del nord inghilterra o dei paesi scandinavi e l'islanda non ci sono certo 4-5.000 km
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Re: Secondo pilota o computer?

Postby Federico_2 » Fri 15 July 2011; 10:17

Ryanair continua ad essere la compagnia aerea preferita al mondo

http://www.ryanair.com/it/novita/la-iat ... al-mondo-2
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Re: Secondo pilota o computer?

Postby Trullo » Fri 15 July 2011; 10:20

Mi sfugge il senso (al di là degli ovvi scopi pubblicitari)
Perchè considerare i passeggeri trasportati nei voli internazionali?
Intanto, per fare confronti, si dovrebbero considerare i passeggeri * chilometri. Ovviamente Ryanair che no n fa intercontinentale sarebbe fuori da queste statistiche
Ma soprattutto, perchè non contare i voli interni, che specie negli USA hanno un'importanza enorme?
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Re: Secondo pilota o computer?

Postby ing » Fri 15 July 2011; 11:03

Mi chiedo quanto valgano i voli Gran Bretagna - Irlanda nel montante totale.
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Re: Secondo pilota o computer?

Postby Teo2257 » Fri 15 July 2011; 11:50

Inoltre... dire che è "la compagnia preferita" è fuorviante... diciamo che molti la preferiscono solo ed esclusivamente perché costa poco. Se ci fossero alternative a prezzi simili, personalmente sceglierei diversamente...
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Re: Secondo pilota o computer?

Postby Federico_2 » Fri 15 July 2011; 12:13

Beh, la preferenza di norma è calcolata sul numero totale di passeggeri, o al massimo passeggeri-km. Sarebbe quindi interessante avere dati che comprendono anche i voli locali.
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Re: Secondo pilota o computer?

Postby Trullo » Fri 15 July 2011; 12:16

Passeggeri*km (la più significativa)
http://en.wikipedia.org/wiki/World's_la ... eter_flown
Ryanair non è nelle prime 10, Air France quarta, Lufthansa sesta, British ottava

Passeggeri trasportati
http://en.wikipedia.org/wiki/World's_la ... rs_carried
Ryanair è settima, dietro Lufthansa e davanti ad Air France
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Re: Secondo pilota o computer?

Postby Ulk » Fri 15 July 2011; 13:55

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Re: Secondo pilota o computer?

Postby Trullo » Fri 15 July 2011; 13:58

vero, O'Leary e Moretti hanno molto in comune :mrgreen:
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Re: Secondo pilota o computer?

Postby O 303 » Sun 07 August 2011; 12:00

^^
Computer, senz'altro!
Ma solo per il trasporto aereo.
Sto vivendo una sorta di "nevrosi" da qualche tempo a questa parte nei confronti del personale aereo: inutile sottolineare che il trasporto aereo è pericoloso. Il calcolo statistico nei confronti dei modi di trasporto alternativi non è altro che un modo per "alleviare le proprie ansie" che, anche tra gli stessi addetti ai lavori, forse forse non sono così assenti come sembrerebbe... il calcolo statistico è solo fine a se stesso, un modo di dire per provare ad avvalorare (o smentire) un certo modo di pensare, ma che a conti fatti non prova assolutamente nulla.
La domanda quindi è: come si può fare, pur restando nell'ambito della pericolosità, estrema pericolosità, ad avere la sicurezza necessaria per poter volare? La risposta non può essere altro che: eseguire il maggior numero di operazioni possibili tenendo conto di tutte le variabili che si conoscono, nessuna esclusa. Un'impresa titanica. Ecco che subentra il computer.
L'aereo è un mezzo fantastico, collega in poche ore i continenti tra di loro, in una giornata ti porta dall'altra parte del globo, rende possibili avvenimenti e incontri che, diversamente, non sarebbero possibili, o lo sarebbero con modalità molto più complesse. Di per sè è uno strumento di vita, non di morte. Anche trovarsi lassù oltre le nuvole dà delle emozioni particolari, vedere tutto il mondo piccolo piccolo sotto, vedere il crepuscolo prima che arrivi sulla terra, insomma, una rappresentazione vera e propria della vita che, come tale, più è vita e più comporta dei rischi. Il rischio è chiaramente elevatissimo.
Ne sono consapevoli, sotto sotto, secondo me, tutti quelli che ci stanno dentro, che a quel punto possono iniziare la propria battaglia personale con la ceck list.
Una volta, per sorridere, mi sono immaginato la vita privata di un pilota, che arrivato a casa, sempre rigorosamente seguendo la propria ceck list, apre la porta secondo le istruzioni della ceck list, entra in casa (solo se è scritto nella ceck list) e lì sul tavolo trova un'altra ceck list che gli dice di togliersi la giacca, salutare la moglie e i figli, se ha i suoi bisogni da fare recarsi al bagno e in che modo farlo, ecc... ecc...
Forse è meglio far fare tutte queste operazioni ad un computer che, per sua natura, è vincolato all'utilizzo di "ceck list", le istruzioni per mezzo delle quali funziona.
Perchè il pilota, ahimè, è essere umano. Con deformazioni professionali che spesse volte, per quello che ho potuto vedere durante tutte le mie frequentazioni di aerei e aeroporti, lo inducono a chiudersi in una scatola cerebrale ermetica e non considerare altro. Va dalla "banale" segnalazione di malfunzionamento del passeggero, rigorosamente ignorata (salvo poi magari accorgersi che c'è sotto un guaio serio) a sintomi confusionali come quelli del disastro AF447 o Flash Airlines 604, ma anche il più famoso di tutti: il disastro di Tenerife, dove il fattore umano, checchè se ne dica, è stato determinante. Anzi, proprio il disastro di Tenerife fa venire alla mente una cosa molto preoccupante in tale senso: è il fallimento conclamato contemporaneo sia della ceck list, sia del pilota di grande e comprovata esperienza.
È indubbio che quando un aereo cade, o meglio, ha un incidente, avviene perchè nella ceck list non è stato previsto tale caso, oppure, perchè il pilota ha applicato la ceck list sbagliata per l'occasione...
E se lasciassimo fare tutto al computer, non sarebbe meglio? Nessun errore (tra tutte le situazioni conosciute) e nessun fattore umano a rompere le scatole sul più bello.
Inserire l'uomo e poi vincolarlo con la ceck list mi sembra una delle cose più stupide che si possano fare, così come sottovalutare, da parte dello stesso uomo, i segnali che possono venire anche da altri uomini come lui.
Il disastro di Tenerife è un vero e proprio monito.
Dov'è che sbagliano gli operatori del settore aeronautico? Di quale meccanismo mentale sono vittime?
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Re: Secondo pilota o computer?

Postby skeggia65 » Sun 07 August 2011; 23:48

Tutto molto bello, ma che avrebbe potuto fare un computer nel disastro del Concorde o a Linate?
A mio avviso la capacità dell'uomo di "improvvisare" ancora manca alle macchine. Non credo che un cervello elettronico avrebbe potuto ammarare nell' Hudson.
E, se ho capito bene, a Madrid la macchina non ha segnalato il mancato azionamento di flap e slat, mentre i piloti hanno eseguito la checklist in maniera "leggera".
Infine,mi pare di ricordare che alcuni aerei sono in grado di atterrare autonomamente, ma non di decollare.
Vero, il fattore umano è stato determinante in molti disastri aerei, ma in altri è stato determinante per salvare vite.
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