skeggia65 wrote:Tutto molto bello, ma che avrebbe potuto fare un computer nel disastro del Concorde o a Linate?
A mio avviso la capacità dell'uomo di "improvvisare" ancora manca alle macchine. Non credo che un cervello elettronico avrebbe potuto ammarare nell' Hudson.
E, se ho capito bene, a Madrid la macchina non ha segnalato il mancato azionamento di flap e slat, mentre i piloti hanno eseguito la checklist in maniera "leggera".
Infine,mi pare di ricordare che alcuni aerei sono in grado di atterrare autonomamente, ma non di decollare.
Vero, il fattore umano è stato determinante in molti disastri aerei, ma in altri è stato determinante per salvare vite.
Nei disastri aerei del Concorde e di Linate nessuno avrebbe potuto farci nulla, almeno, a conti fatti a Linate, se ci fosse un controllo digitale costante tra aerei e tra aerei e mappe del terreno, l'incidente non sarebbe avvenuto perchè il sistema avrebbe capito che in quel modo le traiettorie dei velivoli si sarebbero incrociate. Non è un caso che la sentenza sia stata nettamente contro i responsabili del sistema aeroportuale, in quanto in quel momento non funzionavano i radar di terra.
Ma la questione è un'altra: il personale viaggiante è sottoposto a regole talmente strette che è obbligato a pensare in una certa direzione. Non ha completa libertà di decidere che cosa sia meglio fare, deve fare quello che è previsto dalle ceck list. E questo suo comportamento si riflette inevitabilmente in ogni decisione. Temo che per perdere tempo nella ricerca della giusta ceck list da applicare al caso, l'AF447 sia caduto in mare (per fare un esempio)... Naturalmente non ne ho le prove, lo voglio sottolineare, però apro lo spunto di riflessione. Se il sistema non degrada, ti evita sempre, sempre, di commettere errori. Ci sono numerosi esempi.