Non so se è prevista una fermata in via di Valle Aurelia, dove passano diverse linee di autobus
MENTRE SI FA UN PRIMO BILANCIO SUGLI IMPEGNI DELLA GIUNTA, ABBIAMO RICOSTRUITO LA METROPOLI CON DIECI ANNI DI PROMESSE
ecco Milano Eden, la citta' mai nata. maxi antenna e tapis roulant nella fantasiosa fiera dei sogni
giardini pensili, guard. rail fioriti, strade sotterranee nei mille progetti rimasti sulla carta. elenco
------------------------- PUBBLICATO ------------------------------ Mentre si fa un primo bilancio sugli impegni della giunta, abbiamo ricostruito la metropoli con dieci anni di promesse TITOLO: Ecco Milano.Eden, la citta' mai nata Maxi antenna e tapis roulant nella fantasiosa fiera dei sogni Giardini pensili, guard.rail fioriti, strade sotterranee nei mille progetti rimasti sulla carta - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - Eccola qui la citta' che non c' e' . E una specie di Eden metropolitano, ricco di verde e di soluzioni urbanistiche d' avanguardia, una Milano che potrebbe essere piu' funzionale di quella che conosciamo. Ma non esiste, l' abbiamo costruita noi mettendo insieme alcuni dei progetti annunciati in pompa magna negli ultimi anni. Tutte cose che, come e' facile constatare, non sono mai state realizzate. Argomento attuale, visto che proprio in questi giorni si discute su cio' che la nuova giunta ha fatto e su quello che non ha fatto nei suoi primi tre mesi di vita. Sindaci e assessori sentono spesso la necessita' di "annunciare" e probabilmente sono anche in buona fede quando si buttano a capofitto in un progetto. Non sanno o fingono di non ricordare che in Italia piu' che in qualsiasi altro posto . e Milano non fa eccezione . ha trovato naturale applicazione la filosofia atomista secondo la quale nulla si crea e nulla si distrugge, tutto si trasforma. E lentamente. Un esempio? Nonostante il gran fervore di idee, di annunci, di megaprogetti, nel corso degli anni Ottanta le uniche cose realizzate sono state l' avanzamento di undici chilometri della MM linea tre (ampliamento di progetto preesistente) e la ristrutturazione dello stadio (idem). E tutto il resto? Si e' perso nei cassetti degli assessorati, si e' volatilizzato dopo grandi conferenze.stampa, e' tornato nella mente di Giove dopo brevi apparizioni terrene, giusto il tempo che serve a un amministratore pubblico per farsi bello accanto a un plastico superfotografato, strappare qualche titolo di giornale. Per la verita' nella metropoli che non esiste abbiamo inserito anche casi che differiscono un po' nella sostanza: sono i vari "sogni urbanistici" del Comitato per la citta' sotterranea, congrega di benemeriti progettisti che periodicamente cava dal cilindro soluzioni nuove per la viabilita' o per qualche altro grande problema. I politici li ascoltano, qualche volta fingono di essere interessati, lasciano che la voglia di cambiare si concretizzi soprattutto con titoli di giornale e disegni. Poi tornano a occuparsi d' altro. E cosi' si scopre che gli archivi dei giornali sono gli unici punti in cui, pezzo dopo pezzo, la Milano che non c' e' ha preso forma e si e' modellata. Se si fosse realizzata solo una piccola parte delle cose annunciate negli ultimi quindici anni, di sicuro oggi avremmo piu' verde, giardini ovunque, tantiparcheggi e soprattutto un traffico quasi inesistente. "In cantiere la Milano 1990", titolava un quotidiano il 30 ottobre 1984 e nel sommario si poteva leggere che "il Comune ha allo studio soluzioni rivoluzionarie: giardini pensili alla stazione Centrale, lame d' acqua contro rumore e inquinamento. Investimenti di 600 miliardi per togliere l' assedio degli uffici al centro". Oggi la "Milano 1990" e' gia' un ricordo. Come quel megaprogetto per cui non si e' mai mosso neppure un mattone. Come si puo' pretendere . obiettera' qualcuno . che, con tutti i problemi, gli amministratori pubblici si perdano dietro sogni faraonici? Vero. Prendiamo allora un progettino facile facile: il guard.rail fiorito sui bastioni di Porta Venezia, lunga siepe spartitraffico da piazza Oberdan a piazza della Repubblica annunciata il 31 luglio 1983, Tognoli regnante. Era il primo lavoro della neonata divisione comunale per l' arredo urbano, un pool di architetti che avrebbero dovuto abbellire la grigia capitale industriale del Paese. Il prototipo venne presentato alla stampa con la solenne promessa che nel giro di pochi mesi al massimo il nuovo guard.rail avrebbe preso il posto delle vecchie catenelle. Oggi la divisione ha nove anni e della siepe fiorita non c' e' ancora neppure il profumo. Un' altra bella pensata era stato il concorso indetto dalla Metropolitana milanese per piazza della Repubblica. Dopo l' esame dei lavori, nel novembre ' 88 venne deciso di aggiudicare la palma della vittoria al progetto "Itaca" (architetti Chambry, Zanuso e Pascoe) che prevedeva un giardino sopraelevato al centro della piazza, con un tunnel per le auto che collegava via Turati a via Pisani. Grandi architetti. Grande progetto. Grande annuncio. Grande bluff. L' allora presidente della MM, Claudio Dini, dichiaro' incautamente: "Pensiamo che i lavori possano partire nella prossima primavera in modo da essere conclusi per l' estate 1990". Oggi naturalmente non c' e' nulla in piazza della Repubblica, ma se Milano si aggiudichera' i giochi olimpici del Duemila di sicuro ne risentiremo parlare. I giardini pensili devono aver rappresentato una specie di chiodo fisso nella mente di vari amministratori milanesi. Dovevano sorgere in piazza Cadorna (1985), ancora sull' area Garibaldi.Repubblica (1984). Per piazza Fontana si era addirittura pensato di trasformarla in un unico, grande angolo verde con eliminazione totale del traffico. Esattamente tre anni fa, il 21 aprile ' 89, venne anche presentato il progetto dell' architetto Gino Pollini, una sorta di bosco a due passi dal Duomo. Attilio Schemmari, assessore all' urbanistica, annuncio' : "L' opera sara' realizzata molto rapidamente", omettendo pero' di specificare che cosa intendesse lui per rapidamente. E che dire del grattacielo che sarebbe dovuto sorgere accanto al palazzo dell' Inps di via Melchiorre Gioia (il titolo rimbomba ancora: "Manhattan alle Varesine", 3 agosto ' 89)? O dell' antenna Rai alta 300 metri da collocare sempre nella stessa zona? L' annuncio e' del gennaio ' 84, dopo che la giunta di allora aveva lavorato due anni al cosiddetto "documento direttore" per l' urbanistica della metropoli del futuro. Nessuna dichiarazione quella volta, solo tanti disegni. Aspettiamo i prossimi. Ugo Savoia Quali sono state le proposte piu' estrose avanzate da assessori o consiglieri comunali milanesi negli ultimi anni? Difficile affermarlo con certezza, perche' in alcuni casi c' e' stata una vera e propria competizione. Comunque basta prenderne in esame qualcuna per farsi un' idea. Itinerario storico.urbanistico attraverso i cortili dei piu' bei palazzi patrizi della citta' , collegati fra loro da un percorso che non e' mai stato spiegato. Cosi' come non si e' mai chiesto ai proprietari dei palazzi che cosa pensassero del progetto. Creazione di un Beaubourg milanese nella caserma della polizia in piazza Sant' Ambrogio. Proposta della meta' degli anni ' 80, poi superata con l' acquisto da parte del Comune dell' ex Ansaldo. Scopertura e svuotamento dei Navigli con circolazione sotterranea del traffico automobilistico nel loro alveo (vari progetti, l' ultimo noto e' dell' 87). Ristrutturazione con abbellimenti per tutte le stazioni ferroviarie e trasformazione della Centrale in una sorta di Gare d' Orsay (' 87). Tunnel sotto viale D' Annunzio, accanto alla Darsena, per alleggerire il traffico proveniente da piazzale XXIV Maggio (' 89). Passerella pedonale mobile, tipo tapis.roulant, per collegare la stazione Garibaldi con il terminal Alitalia. All' elenco bisogna poi doverosamente aggiungere anche i vari progetti per metropolitane leggere sopraelevate presentati in questi anni: da quella che avrebbe dovuto collegare Linate a piazza San Babila, a quella di San Siro.
Savoia Ugo
Pagina 34
(22 aprile 1992) - Corriere della Sera
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