ROMA - Nella vicenda dei contestati pedaggi su raccordi e bretelle gestite dall'Anas, scattati con aumenti delle tariffe ai caselli autostradali il primo luglio, si profila un fronte delle province contro l'Anas. I presidenti della provincia di Roma e della provincia di Rieti hanno annunciato che faranno ricorso al Tribunale amministrativo regionale contro l'esazione di un pedaggio che va dai 20 centesimi a un euro per le auto (fino a 2 euro per i camion), imposto a chi transita in entrata o in uscita ai 9 caselli autostradali intorno alla Capitale.
Traffico sul Gra di Roma: escluso il pedaggio sul raccordo anulare
TARRIFA-TASSA - «Con il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, abbiamo deciso di fare ricorso al Tar contro una tariffa che è stata trasformata in tassa», annuncia il presidente della Provincia di Rieti Fabio Melilli nel corso di una iniziativa contro l'aumento dei pedaggi autostradali organizzata dal Pd del consiglio regionale al casello di Fiano Romano.
Sul piede di guerra anche il Codacons che - nel sottolineare la contrarietà di milioni di automobilisti ogni giorno in transito da e per Roma verso le autostrade - parla di «balzelli forfettari: una stangata che potrà raggiungere i 300 euro all'anno». L'associazione in difesa dei consumatori lancia uno spazio sul blog
www.carlorienzi.it , «dove gli utenti possono non solo denunciare i rincari registrati in questi giorni, ma anche segnalare i disservizi presenti sulle varie tratte oggetto d'aumento».
Redazione online
02 luglio 2010
corsera