Diritto di sciopero nei trasporti pubblici

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Diritto di sciopero nei trasporti pubblici

Postby Coccodrillo » Tue 27 November 2007; 21:14

A voi.
für Güter die Bahn ~ pour vos marchandises le rail ~ chi dice merci dice ferrovia
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Postby done12 » Tue 27 November 2007; 22:12

Inizio io?
Ok, il trasporto pubblico non credo che sia qualcosa di FONDAMENTALE (come medici, polizia, vigli del fuoco ecc.) pertanto diritto allo sciopero dalle 0-24 senza fascie pendolari, treni garantiti e quant'altro...

E come in tutto il mondo: sciopero ad oltranza fino a quando non si trova un accordo decente.

Fare sciopero adesso equivale quasi a non farlo (tantopiù che vieni pure precettato).
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Postby cassid » Wed 28 November 2007; 0:40

io non concordo...
è un diritto fondamentale x l'uomo avere la possibilità di spostarsi e poter cosi
effettuare le attività fondamentali dellla vita umana, garantire le fasce protette mi sembra il minimo, almeno per permettere alla gente di andare a lavorare... e poi con gli scioperi ci rimette solamente l'utenza e pochissimo l'azienda... per quale motivo per la protesta, magari giusta, ci devono rimettere miioni di persone? posso concepire il disagio, per esempio venerdi sarò costretto a rimanere in università fino alle 3, ma se non fossero garantitite le fasce protette non ci potrei neanche andare in università... e questo, moltiplicato x milioni di persone, mi sembra piu importante della giusta protesta di una categoria di lavoratori....
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Postby skeggia65 » Wed 28 November 2007; 0:55

Non capisco.

Giuro non capisco come si possa assistere sempre alla solita storia.
Si lascia scadere un contratto.

Poi le parti si contattano.

Poi ognuno porta la proposta, di solito una è distante un abisso dal'altra.

Poi si fanno centotrenta giornate di sciopero, indette da altrettante sigle differenti.

Poi le parti si incontrano, e giocano alla contrattazione come noi col marocchino in spiaggia.

Poi si raggiunge un accordo, che soddisfa i sindacati, le aziende, colla benedizione del governo, ma difficilmente i lavoratori.

L' accordo solitamente è raggiunto un anno e otto mesi dopo la scadenza del contratto precedente; tale rinnovo del contratto sarà valido per due anni a partire dalla scadenza precedente, ovvero tra quattro mesi.

Il tutto crea centotrenta giornate di disagio inutile, tanto che spesso girano quasi tutti i mezzi, ma l'effetto caos è garantito dall'annuncio dello sciopero.

Meglio, molto meglio un blocco totale, ma che sia motivato ed "extrema ratio", ma si dovrebbe riformare tutto i comparto sindacale, ovvero stracciare tutte le tessere e mandare al diavolo le attuali OO.SS. che rappresentano ormai solo loro stesse.
Articolo 21
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.

Anche se "alea iacta est": Freedrichstrasse!

Se la musica è troppo alta, tu sei troppo vecchio.

Nella vita nulla si deve temere; si deve solo comprendere. Maria Sklodowska Curie
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Postby S-Bahn » Wed 28 November 2007; 1:03

A parte abitudini all'italiana c'è un fatto, anche questo molto italiano.

Non si è in grado, non si vuole, non si sa... calcolare due cose:
1) Quali sono i servizi che il TP deve coprire. Insomma, che tipo di TP vogliamo, con che qualità e quantità.
2) Nello stesso modo non sappiamo calcolare i costi "giusti", per cui non si capisce mai se gli enti locali che danno le sovvenzioni hanno il "braccino corto" o se i gestori sono inefficenti. Per cui non c'è mai un limite certo e garantito nel tempo (e sostenuto da calcoli di ferro) sulle risorse da impiegare.

Come risultato si arriva sempre al mercato delle vacche.
Cos'altro è (senza tirare in ballo questa volta i sindacati) il riccatto del gruppo FS che taglia i treni a Stato e Regioni che da parte loro non sanno esattamente quante risorse mettere e come garantirle, e dall'altra parte non si capisce quali sono i costi vedri di FS e quali sono gli sprechi di gestione?

Mi viene anche in mente il casino combinato dalla Provincia di Milano con le gare sulla gomma.
La speranza non è la convinzione che qualcosa andrà bene, ma la certezza che quella cosa ha un senso,
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Postby done12 » Wed 28 November 2007; 17:08

cassid wrote:io non concordo...
è un diritto fondamentale x l'uomo avere la possibilità di spostarsi e poter cosi
effettuare le attività fondamentali dellla vita umana, garantire le fasce protette mi sembra il minimo, almeno per permettere alla gente di andare a lavorare... e poi con gli scioperi ci rimette solamente l'utenza e pochissimo l'azienda... per quale motivo per la protesta, magari giusta, ci devono rimettere miioni di persone? posso concepire il disagio, per esempio venerdi sarò costretto a rimanere in università fino alle 3, ma se non fossero garantitite le fasce protette non ci potrei neanche andare in università... e questo, moltiplicato x milioni di persone, mi sembra piu importante della giusta protesta di una categoria di lavoratori....


...ma se faccio sciopero mica vengo col fucile a casa tua e ti tengo in casa...puoi muoverti, con le gambe, con la bicicletta, con la macchina, sarà antipatico, ma prova ad immaginare se TI dicesse: "il servizio ci costa troppo, il lunedì niente treni!"...
E poi non capisco perchè la fascia prottetta debba essere proprio dalle 7 alle 9 e dalle 17 alle 19, io farei dalle 5 alle 7 e dalle 22 alle 24, garantisco la mobilità comunque.
Mi auguro per i viaggiatori che non si inizino a fare scioperi bianchi, altrimenti saltano anche le fasce protette!
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Postby trambvs » Wed 28 November 2007; 17:50

Bene giorno che piove: 8 km di tragitto (per cui 16 tra andata e ritorno) niente automobile per non inquinare e intasare il traffico. Soluzione o si adatta il proprio orario di lavoro alle fasce garantite (che spesso non coincidono tra i diversi gestori, cosa inspiegabile...) o non si lavora, non mi sembra il massimo della democrazia, con tutto il rispetto per chi sciopera per una giusta causa.

Immagini anche solo lontamente cosa vorrebbe dire se tutti i pendolari che utilizzano il TP nell'area milanese si spostassero con mezzi privati? La paralisi con code chilometrico e ripercussioni sulla vita civile di una città, come è successo a Parigi nei giorni scorsi, non scherziamo!
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Postby done12 » Wed 28 November 2007; 20:16

trambvs wrote:Immagini anche solo lontamente cosa vorrebbe dire se tutti i pendolari che utilizzano il TP nell'area milanese si spostassero con mezzi privati? La paralisi con code chilometrico e ripercussioni sulla vita civile di una città, come è successo a Parigi nei giorni scorsi, non scherziamo!


Certo, quello è il disagio...e ancora un po' il governo francese sarebbe caduto!

E attenzione sempre alle prospettive di un eventuale sciopero bianco...vorebbe dire la soppressione di un buon numero di convogli (e tutti lo sanno che si fa il treno perchè si ha da portare a casa persone che hanno appena finito di lavorare)...
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Postby clabre » Wed 28 November 2007; 20:35

Ricordo che la nazionalizzazione delle ferrovie in Italia aveva anche come scopo (tra gli altri) quello di evitare gli scioperi e di garantire un servizio continuativo. Il primo contratto delle FS vietava lo sciopero.

Venendo ad oggi solo una considerazione: che piaccia o no lo sciopero è ancora un diritto dei lavoratori, esistono soluzioni per evitarlo anche contrattualmente e finchè non le si adottano non si può evitarlo. Mi riferisco alla "tregua sindacale" che può legittimamente essere inserita nei contratti di lavoro. Il contratto Tilo prevedeva la tregua sindacale ma i sindacati italiani si son opposti fino alla morte affinchè fosse tolta. Quindi ora abbiamo i servizi svizzeri che hanno garanzia di continuità con i lavoratori che hanno altre vie per farsi sentire e i servizi italiani che invece ogni mese vengono sospesi per sciopero.

Ps: in Italia l'importante resta sempre fare casino... Povera Italia!
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Postby Trullo » Thu 29 November 2007; 11:07

Per una volta, devo dire che la soluzione adottata in Italia per quanto riguarda gli scioperi nei traporti mi sembra equilibrata.

Il diritto di sciopero è indiscutibile per tutti i lavoratori (addirittura inserito nella costituzione) e su questo non ci piove, ma al tempo stesso alcune categorie che svolgono un servizio ritenuto essenziale sono tenute per legge a garantire un servizio minimo.

Questo permette di causare un danno all'azienda (e un disagio all'utenza) ma al tempo stesso di evitare la paralisi del Paese come successo in Francia.

Resta il fatto che in particolari circostanze, per il trasporto pubblico locale, esiste la possibilità (condivisibile) di effettuare scioperi senza servizi minimi, nel rispetto della legge sullo sciopero dei servizi essenziali.

Una domanda. Scopo dello sciopero è ovviamente causare un danno (anche economico) alla controparte, in questo caso l'azienda (pubblica o privata) di trasporti.
Gli introiti delle aziende di trasporti sono dati da
- Biglietti
- Abbonamenti
- Contributi pubblici.
Nel primo caso non ci sono problemi: chi non effettua il viaggio non paga il biglietto.
Secondo buonsenso, in caso di sciopero le aziende dovrebbero
- Restituire agli abbonati la quota di abbonamento relativa alle corse soppresse
- Non ricevere i contributi pubblici, relativamente alle corse soppresse
Come avviene invece in realtà?
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Postby done12 » Thu 29 November 2007; 11:22

Se il treno non parte TI paga la penale per la soppressione alla regione, in realtà non percepisce gli xx,xx € per l'effettuazione del servizio.
L'abbonato riceve, al momento dell'acquisto, il famigerato bonus (se si sta nelle % stabilite dalla regione).
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Postby S-Bahn » Fri 30 November 2007; 0:08

In realtà nel trasporto pubblico il vero scopo dello sciopero non è causare una danno all'azienda, ma fare pressione politica attraverso il disagio provocato al pubblico.
Non che anche in questo settore uno scipero non danneggi l'azienda, ma è un danno relativo, i servizi effettuati non costano soprattutto perchè il personale, in sciopero, non viene pagato. Invece la pressione politica è ciò su cui veramente si conta per sbloccare le trattative.
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Postby janmnastami » Fri 30 November 2007; 0:46

io non credo sia giusto lo sciopero senza fasce garantite nei trasporti pubblici.
se si vuole uno sciopero totale a oltranza per i dipendenti dei trasporti pubblici, allora:

- autorizziamo gli insegnanti a scioperare ad oltranza, così i bambini se ne stanno a casa da scuola e i genitori devono pagare la babysitter
-autorizziamo le serrate dei commercianti, i commercianti in campo alimentare fanno la serrata per un mese perché si lamentano, che ne so, degli scarsi margini e tutti moriamo di fame
- autorizziamo lo sciopero dei farmacisti... così nessuno compra più farmaci e chi ne ha bisogno si attacca al palo
- sciopero dei poliziotti, servizio garantito in forma minima, magari proprio la domenica della partita, così devastano mezza città e incendiano le auto e moto

ovviamente quanto sopra sono iperboli e paradossi per far capire che lo sciopero a oltranza è assurdo.

a me hanno insegnato che la tua libertà finisce dove inizia la libertà altrui... se non siete soddisfatti dei contratti stipulati dai sindacati, fondatene uno nuovo; se non siete soddisfatti degli stipendi, fondate voi una compagnia di trasporti e decidete che stipendi darvi...
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Postby fra74 » Fri 30 November 2007; 2:39

done12 wrote:Se il treno non parte TI paga la penale per la soppressione alla regione, in realtà non percepisce gli xx,xx € per l'effettuazione del servizio.
L'abbonato riceve, al momento dell'acquisto, il famigerato bonus (se si sta nelle % stabilite dalla regione).


Quanto riporti è vero, ma incompleto: la soppressione di un treno per sciopero rientra nel calcolo del bonus solo se è imputabile a TI (cioè se sciopera il personale di TI). In caso di sciopero del solo personale RFI non è imputabile a TI e quindi non rientra nel calcolo.

Inoltre LeNord percepiscono il 50% del corrispettivo anche per i treni soppressi per sciopero, non chiedetemi la logica alla base di questa differenza che non mi è molto chiara
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Postby S-Bahn » Fri 30 November 2007; 10:26

Quindi si conferma che l'obiettivo, o meglio la modalità di svolgimento dello sciopero, è colpire il pubblico privandolo di un servizio, non danneggiare le aziende.
Non sto dicendo che gli scioperi nel TP avvengono perchè lavoratori e sindacati sono "contro" i passeggeri, ma solo che il successo dell'azione è basato unicamente sul disagio del pubblico.
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