É una abitudine poco italiana, ma io cerco di orientarmi con i numeri ed in Germania é un vero spasso. Non ci si deve preoccupare del nome della destinazione, che puó anche variare. Se io devo andare a Venezia partendo da Torino , aggancio il numero 11 e arrivo alla meta. Il numero indica l´itinerario da seguire, ma sul cartello c´é scritto ovviamente il nome della prima localitá importante.
E certo cha arrivato a Milano non mi devo perdere devo peter sempre seguire il mio numero (non importa che sia la"Padana Superiore" originale, ma un itinerario che entrando da N-O mi faccia uscire a N-E della cittá).
Lo stesso vale per gli itinerari autostradali, in particolare gli aggiramenti dei punti critici, e per gli itinerari internazionali e per tutti gli itinerari turistici (p.e. "romantische Strasse").
La Germania é pedante e pedissequa fino alla maniacalitá per queste cose, ma devo infine dire che hanno ragione loro.
A noi la cosa non torna perché non siamo abituati a tale comoditá. Siamo talmente abituati al fatto che seguendo della segnaletica verso la localitá XY da una localitá AB, nella successiva localitá CD non se ne trovi piú alcuna traccia, salvo ritrovarla, per caso, in localitá EF.
Questo c´entra solo in parte con la gerarchia delle strade. C´entra per il fatto che una strada facente parte di un itinerario (nazionale, autostradale, internazionale, turistico) si presume attiri molto traffico, e quindi debba essere una strada a precedenza, di scorrimento, certo non un tratturo di terra battuta.
Purtroppo la statale n.11 non esiste piú!