articolo reperibile da:
http://www.corriere.it/vivimilano/crona ... nnel.shtml
Mappa
http://www.corriere.it/vivimilano/crona ... nnel.shtml
«Tangenziale sotterranea contro il traffico»
Moratti: un tunnel da San Siro a Linate. Albertini aveva pensato a un collegamento tra piazzale Kennedy e Garibaldi-Repubblica
STRUMENTI
VERSIONE STAMPABILE
I PIU' LETTI
INVIA QUESTO ARTICOLO
Ancora più lungo. Il tunnel che già la giunta Albertini aveva immaginato per collegare le autostrade alla zona di Garibaldi-Repubblica, si estenderà fino a Linate. Un passaggio da nord a sud della città, insomma, che diventerebbe di fatto una sorta di tangenziale sotterranea, con un impatto fondamentale su tutto il traffico del Nord Italia ( ■ Sei d'accordo? Vota ■ Il percorso). Basta pensare, infatti, che in Lombardia è sviluppato il 6 per cento della rete stradale nazionale e su queste arterie passano il 16 per cento di tutti i veicoli che si muovono in Italia e il 25 per cento delle merci. Questa, dunque, l'indicazione data dal sindaco Letizia Moratti e dalla giunta: la scorsa settimana, i tre assessori Carlo Masseroli (Urbanistica), Edoardo Croci (Mobilità) e Bruno Simini (Lavori pubblici) hanno incontrato i vertici della Torno, l'impresa che già due anni fa aveva presentato il project financing per l'operazione originaria, quella pensata ai tempi del sindaco Gabriele Albertini-commissario al Traffico.
Lì è stata ribadita la critica al progetto del tunnel da piazzale Kennedy a Garibaldi, che avrebbe portato più macchine in centro alla città aggiungendo problemi di traffico in una zona già congestionata e costringendo l'amministrazione a studiare un nuovo piano viabilistico e nuovi parcheggi. La Torno ha dato la disponibilità a rivedere quel disegno pensando ad una infrastruttura sotterranea che, dall'ingresso della autostrade arrivi fino a Linate, incrociando Garibaldi. Il nuovo tunnel ha come pre-condizione l'abbattimento del Ponte della Ghisolfa, dovrebbe avere 5 o 6 uscite in punti strategici della città e prevederebbe un pedaggio: anche perché questo è il solo modo per consentire all'impresa che vincerà la gara (non è detto sia la stessa che presenta il project financing) di recuperare i soldi spesi. Quanto al finanziamento necessario, la Torno aveva previsto una spesa di 1 miliardo di euro per il primo tratto: con il prolungamento, la previsione è ovviamente destinata a lievitare e si stanno rifacendo i conti.
Ora si procede secondo due binari paralleli: sia l'impresa che il Comune si sono affidati a propri esperti (il Politecnico da una parte e l'Agenzia per la Mobilità dall'altra) per valutare la fattibilità dell'opera. Entro fine marzo dovrebbe arrivare un responso: se sarà positivo cominceranno i lavori per predisporre il progetto vero e proprio e il piano finanziario che lo deve accompagnare. L'amministrazione ha comunque posto una condizione: che, se tunnel deve essere, deve essere entro il 2015, in tempo quindi per l'Expo che nel frattempo Milano si potrebbe aggiudicare. Il consenso politico è confermato. Forza Italia ha sempre posto come prioritaria la necessità di spostare sotto terra il traffico veicolare: «Le altre metropoli europee — riassume l'onorevole Maurizio Lupi, ex assessore della giunta Albertini — ci hanno preceduto, ma noi non dobbiamo perdere questa occasione per recuperare il sottosuolo garantendo una migliore qualità della vita».
Secondo l'assessore alla Mobilità, Edoardo Croci, «quella delle strade sotterranee è sicuramente una delle indicazioni su cui questa giunta intende lavorare». Il suo collega Carlo Masseroli, assessore all'Urbanistica, incalza: «Sono assolutamente sicuro del fatto che siamo di fronte ad un'opportunità da non lasciar cadere anche per l'impatto urbanistico complessivo. A partire dall'abbattimento del Ponte della Ghisolfa, che consentirebbe il recupero di un intero quartiere». L'assessore all'Urbanistica, Bruno Simini sottolinea che «si tratterebbe della più grande infrastruttura stradale realizzata nella nostra città, a beneficio di tutto il Nord del paese per l'impatto che avrebbe sulle tangenziali». Simini ribadisce che «rispetto al progetto originario, cambia la natura dell'opera portando un nuovo, importante risultato: quello di togliere auto e traffico dalle tangenziali, regalando una migliore mobilità anche ai pendolari e a chi non ha necessità di entrare in Milano».
Elisabetta Soglio
26 febbraio 2007