Fantasicilia

Proposte sensate (ma anche fantasiose) per creare la linea o la rete che vorresti...

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Re: fantasicilia

Postby Trullo » Mon 30 March 2009; 16:36

EuroCity wrote:(Comunque, sul fatto se l'"unità" - ma forzata - d'Italia sia stata un bene od un male, si può sempre discutere...)


Difficile giudicare. Ciò di cui mi sono convinto è
- L'Italia è sempre stata qualcosa dii più di una "espressione geografica". C'è stata un'unità linguistica e culturale, ben prima dell'unità politica (l'aspetto linguistico e culturale vale, ovviamente, per le sole persone di cultura, cioè per una minoranza. Ma non doveva essere dissimile la situazione nelle nazioni che hanno avuto l'unità nazionale prima di noi: Francia, Spagna, Portogallo, ecc.)
- I modi con i quali si è realizzata l'unità hanno assunto, specie nei confronti dell'ex regno delle Due Sicilie, aspetti più simili a una conquista coloniale che a una unificazione.
Ritengo che oggi l'unità di'Italia, pur con i limiti derivanti dal secondo punto (che in parte scontiamo ancor oggi), sia un fatto indiscutibile e non reversibile. Certo possiamo, per gioco, provare a chiederci "cosa sarebbe successo se". Un Lombardo-Veneto austriaco per esempio forse avrebbe visto S-Bahn in tutte le città, un ICE Milano-Vienna al posto di un Frecciarossa Milano-Roma, e forse starei scrivendo su questo forum in tedesco :wink:
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Re: fantasicilia

Postby brianzolo » Mon 30 March 2009; 16:41

Avrei preferito dei TGV e delle RER :wink:
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Re: fantasicilia

Postby Trullo » Mon 30 March 2009; 16:42

In tal caso, forse ti sarebbe bastato emigrare in Piemonte 8--)
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Re: fantasicilia

Postby friedrichstrasse » Mon 30 March 2009; 17:01

Trullo wrote:
EuroCity wrote:(Comunque, sul fatto se l'"unità" - ma forzata - d'Italia sia stata un bene od un male, si può sempre discutere...)


Difficile giudicare. Ciò di cui mi sono convinto è
- L'Italia è sempre stata qualcosa dii più di una "espressione geografica". C'è stata un'unità linguistica e culturale, ben prima dell'unità politica (l'aspetto linguistico e culturale vale, ovviamente, per le sole persone di cultura, cioè per una minoranza. Ma non doveva essere dissimile la situazione nelle nazioni che hanno avuto l'unità nazionale prima di noi: Francia, Spagna, Portogallo, ecc.)
- I modi con i quali si è realizzata l'unità hanno assunto, specie nei confronti dell'ex regno delle Due Sicilie, aspetti più simili a una conquista coloniale che a una unificazione.
Ritengo che oggi l'unità di'Italia, pur con i limiti derivanti dal secondo punto (che in parte scontiamo ancor oggi), sia un fatto indiscutibile e non reversibile. Certo possiamo, per gioco, provare a chiederci "cosa sarebbe successo se". Un Lombardo-Veneto austriaco per esempio forse avrebbe visto S-Bahn in tutte le città, un ICE Milano-Vienna al posto di un Frecciarossa Milano-Roma, e forse starei scrivendo su questo forum in tedesco :wink:

Non è stato né un bene né un male. Semplicemente era l'epoca degli stati-nazione (e lo è ancora anche oggi), e abbiamo seguito il trend.
Nel Lombardo-Veneto non si parlava tedesco, ma italiano. Idem nelle città realmente austriache che oggi sono italiane (Trento, Trieste, Gorizia, Tarvisio, Rovereto ... ). Anzi, probabilmente l'impero d'Austria, se fosse sopravvissuto, sarebbe stato sempre meno tedesco di quant'era, data la concorrenza del Reich prussiano da una parte, e l'emergere delle nazionalità iugoslave dall'altra.
Ma, anche se va di moda, è ridicolo rimpiangere la politica ferroviaria del regno delle Due Sicilie.
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Re: fantasicilia

Postby EuroCity » Mon 30 March 2009; 18:11

Ma infatti: per fortuna che si sono fatte anche le linee costiere di collegamento col continente; però, qualche nuova linea interna non sarebbe davvero male, in ogni caso (e quante ne hanno smantellate, purtroppo).

Forse si potranno sperimentare nuove tecnologie, in Sicilia, in un futuro più lontano: tipo maglev, ecc.; sarebbe forse l'unica occasione per (ri)dotare l'isola di una rete ferroviaria capillare.
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Re: fantasicilia

Postby midlander » Mon 30 March 2009; 18:16

friedrichstrasse wrote:Ma, anche se va di moda, è ridicolo rimpiangere la politica ferroviaria del regno delle Due Sicilie.

sì ma vuoi mettere :lol:

c'è decisamente del vero in quello che dici. ho letto un interpretazione secondo cui la polvere da sparo, dando più impatto militare al 'popolo' rispetto agli eserciti professionisti ha portato agli stati nazionali.

certo si possono contestare le forme in cui è stata raggiunta l'unità, ma almeno l'occasione è stata colta. Il pb è che in molte zone viene contrabbandato questo revanchismo sulla conquista come causa dei problemi attuali. E hai un bel rispondergli che in quanto lombardo sei stato invaso quanto la sicilia o la puglia dai malvagi piemontesi quindi non si capisce il perché di queste presunte 'riparazioni'.
Ma alla fine come al solito è solo una questione di distribuzione dei soldi.

francamente non so se mi piacerebbe far parte dell'austria: come son messi loro con questa crisi?
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Re: fantasicilia

Postby friedrichstrasse » Mon 30 March 2009; 18:30

EuroCity wrote:Ma infatti: per fortuna che si sono fatte anche le linee costiere di collegamento col continente; però, qualche nuova linea interna non sarebbe davvero male, in ogni caso (e quante ne hanno smantellate, purtroppo).

Forse si potranno sperimentare nuove tecnologie, in Sicilia, in un futuro più lontano: tipo maglev, ecc.; sarebbe forse l'unica occasione per (ri)dotare l'isola di una rete ferroviaria capillare.


Veramente le linee costiere sono state realizzate ovunque perché sono più semplici da costruirsi. E il modo più rapido di congiungere Palermo a Messina, o Messina a Catania e Siracusa, è lungo la costa.
Se nel nostro meridione le città medie dell'interno sono poste sulle colline, e non nelle valli, per sfuggire alla malaria, non è colpa degli ingegneri dell'Italia unitaria. I piani borbonici potevano riportare ciò che volevano, tanto erano seri come l'attuale Piano di Governo del Territorio di Milano.
E d'altronde tutte le zone orograficamente difficili sonomal servite dalla ferrovia: guardate la catena appenninica, tutta, da Novi Ligure a Cosenza, è povera di ferrovie.

E poi, dovremmo evitare di rimpiangere lo scartamento ridotto siculo, come non rimpiangiamo il gamba de legn sulle strade provinciali lombarde e piemontesi.
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Re: fantasicilia

Postby S-Bahn » Mon 30 March 2009; 22:19

friedrichstrasse wrote: Nel Lombardo-Veneto non si parlava tedesco, ma italiano.
Veramente si parlavano i dialetti.
friedrichstrasse wrote: Ma, anche se va di moda, è ridicolo rimpiangere la politica ferroviaria del regno delle Due Sicilie.
Non so cosa va di moda, ma andrebbero rivisti un bel po' di giudizi sul Regno delle due Sicilie e sullo Stato della Chiesa. In questi ultimi, tra le altre cose, si praticavano aliquote fiscali tra il 20 e il 25% mentre lo Stato Piemontese applicava il 50%,
L'applicazione del modello di quest'ultimo ai primi due ha provocato una spaventosa crisi sociale ed economica e gli italiani hanno conosciuto la prima grande ondata emigratoria verso le Americhe.
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Re: fantasicilia

Postby Federico_2 » Mon 30 March 2009; 22:41

A scuola mi hanno insegnato un'altra storia... :mrgreen:
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Re: fantasicilia

Postby friedrichstrasse » Mon 30 March 2009; 22:52

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Vedete voi se è sostenibile la tesi di un Regno delle Due Sicilie all'avanguardia in Italia sulle questioni tecniche ed industriali.
La carta riporta la situazione al 1860, quindi prima che arrivassero i piemontesi a distruggere quel faro per la civiltà europea che era il regno di Napoli. :?

(Fonte: Giorgio Stagni)
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Re: fantasicilia

Postby friedrichstrasse » Mon 30 March 2009; 22:56

S-Bahn wrote:
friedrichstrasse wrote: Nel Lombardo-Veneto non si parlava tedesco, ma italiano.
Veramente si parlavano i dialetti.

Dialetti della lingua italiana, non di quella tedesca.
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Re: fantasicilia

Postby S-Bahn » Mon 30 March 2009; 23:00

Concordissimo! (bergamasco a parte... :lol: )
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Re: fantasicilia

Postby skeggia65 » Mon 30 March 2009; 23:33

E quello della bassa Bresciana! Lo zio acquisito di mia moglie fa l'allevatore nella zona di Manerbio. Quando mi parla, gli dico sempre di si. Poi mi facco tradurre da sua moglie. :lol:
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Re: fantasicilia

Postby Trullo » Tue 31 March 2009; 11:23

S-Bahn wrote:
friedrichstrasse wrote: Nel Lombardo-Veneto non si parlava tedesco, ma italiano.
Veramente si parlavano i dialetti.

Diciamo che la gente comune parlava il dialetto (come peraltro avveniva nelle campagne francesi o spagnole, mica il contadino delle Asturie o il pastore dell'Estremadura parlavano la lingua di Cervantes), mentre gli atti ufficiali erano redatti in italiano, lingua ufficiale in tutti gli stati della penisola ben prima dell'unità (nel Piemonte, addirittura dal cinquecento)
Provocazione: e se gli austriaci, nel tentativo di ostacolare l'unità culturale d'Italia (premessa indispensabile a qualla politica) avessero promosso nel 1815 il milanese e il veneziano a lingue ufficiali, rispettivamente in Lombardia e nel Veneto, magari accanto al tedesco, al posto dell'italiano?
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Re: fantasicilia

Postby EuroCity » Tue 31 March 2009; 12:50

Notare come, nello schema qui sopra, Milano non fosse ancora un nodo: per esempio, la linea di Genova passava ancora per Novara ed Alessandria, molto più ad ovest di quella attuale; e Milano non era nemmeno ancora collegata con Bologna: insomma, una rete comunque molto Torino-centrica, nel "nord Italia" di allora.
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