O forse perchè costruendo 10 linee di metro avevano già reso lo strato archeologico un groviera, ovvero avevano scoperto tutto quello che gli interessava scoprire, interesse che nei primi decenni del novecento era meno acuto di adesso. In ogni caso citta con una archeologia complessa vanno tolte dall'insieme di ragionamenti generali, analizzandole con le dovute tare, che incidono sui tempi ma non sulla capacità di programmaziome. Se questa non c'è è un massacro.
@Skeggia: con programmazione intendo la capacità della politica di programmare opere nel tempo, nei limiti delle disponibilità finanziarie, oltre al reperimento di queste ultime. In questo senso io non so quanto Parigi ha dovuto "tribolare" per avere le 5 RER, ma la questione non è il "quante opere", piuttosto è "quanto tempo per ogni singola opera", dove la successione temporale tra le singole opere rappresenta un fattore secondario.
Il "Passante": è un esempio paradigmatico. Esso è stato costruito per stralci. Se prendiamo il primo stralcio, ci troviamo di fronte ad un buon esempio di programmazione: esso, se non erro, comprendeva sostanzialmente la fermata "Repubblica" ed i tunnel connessi. Bene questo tratto era necessario subito perchè da costruire contestualmente alla M3, cosa che è avvenuta. Quindi nei tempi tecnici necessari e politici ragionevoli, il primo stralcio è stato realizzato.
Ma cosa ha fatto la politica? Ha presentato l'opera come già cosa fatta, presentandosi al cantiere "Repubblica" in pompa magna dicendo che l'opera sarebbe venuta pronta in x anni, facendo così i conti senza l'oste: il Parlamento Italiano.
E qui è nato l'inghippo: invece di finanziare gli stralci successivi per tratte funzionali che avrebbero permesso di attivare prima il Passante, si sono fatte varianti al progetto (variante Lancetti e poi la variante P.ta Vittoria sotterranea) che hanno interrotto la continuità, senza che la Regione o il Comune si siano impegnati ad anticipare i soldi della quota statale. A onor del vero qualcosa venne anticipato ma oramai si erano persi anni.
Insomma, se all'epoca di Repubblica i politici se ne fossero stati zitti e avessero aperto bocca solo a finanziamento completo di tratti funzionali (e solo per questi e non per l'opera completa
) non ci sarebbe stato nessuno scandalo: nel 1990 avremmo avuto le FN attestate con le proprie linee "S" a Repubblica e forse anche le FS.
Quello che a me ancora sfugge è: quando era stato avviato il processo che ha portato al progetto finale sul quale venne redatta la convenzione per la realizzazione?
A proposito di convenzione: le inadempienze contrattuali di uno stato o delle FS sono mai state risarcite? Credo proprio di no, perchè in Italia quando c'è di mezzo lo Stato chissà perche non vale i "pacta sunt servanda": non sia mai che Regione o Comune facciano causa al Parlamento e/o al Ministero per i mancati finanziamenti nei tempi programmati