Custodia bici presso le stazioni/fermate

Proposte sensate (ma anche fantasiose) per creare la linea o la rete che vorresti...

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Custodia bici presso le stazioni/fermate

Postby indaco1 » Fri 07 December 2007; 20:37

Sono sicuro che non e' un'argomento nuovo, ma in rete non ho trovato molto altro e neanche qui nel forum (ricerca superficialissima).

L'esempio piu' immediato trovato in rete e' questa iniziativa del Comune di San Donato:
http://www.lastazionedellebiciclette.com/servizi.html

Perche' un thread dedicato all'argomento? Perche' facendo i calcoli per i miei spostamenti ho realizzato che potrebbe trattarsi di una soluzione estremamente competitiva, piu' che portarsi la bici sul treno.

I motivi a favore sono questi:

- Arrivare nelle vicinanze della stazione, poter lasciare la bici in un posto custodito e asciutto e' una grande comodita'

- Stessa cosa, arrivare in treno/metro nella stazione di destinazione e li trovare la tua bici, e' altrettanto comodo

- I costi sono molto competitivi, 2 euro al giorno non sono niente, anche perche' Trenitalia oltre a tutte le altre limitazioni ti fa pagare il biglietto per la bici al seguito, il che pareggia le cose dal punto di vista spesa, e non parliamo dello sbattimento.

- Nel contempo questa cifra comprta un reddito interessantissimo per il gestore. Ho fatto una stima iperprudenziale, con una rastrelliera a 2 piani, tipo quelle del Decathlon, c'e' spazio per almeno 4 bici per metro quadrato. E si potrebbe caricare molto piu' di cosi', stringendo di piu' e salendo di altezza (le vecchie officine hanno soffitti di 8 metri). Supponiamo che il deposito lavori per 300 gg/anno, con un fattore di riempimento del 50%, questo significa un reddito lordo di 1200 euro al mq. Come affitto e' spaziale, considerato che non c'e' certo bisogno dell'abitabilita, possono essere utilizzati vecchi locali non abitabili e non riscaldati, scantinati, addirittura tettoie recintate: la bici non ha freddo, e basta un accesso dal piano strada appena decente, comunque non carrabile e con poche scale.

- Un solo addetto, diciamo due per i turni, possono quindi avere un lavoro, un reddito per mantenerci una famiglia anche gestendo un deposito bici di poche decine di metri quadrati. Inoltre, come nell'esempio che ho linkato, servizi aggiuntivi, riparazioni, vendita accessori possono contribuire ad integrare il reddito. Posti di lavoro in piu'.

- Lasciare la bici per strada o in certi suk intorno a certe stazioni, ritrovarla fradicia se piove, o ritrovare solo il telaio o nemmeno quello non e' bello.

- Ottime bici, con cambio 8 rapporti, probabilmente prodotte in parte in Cina o chissa' dove, sono disponibili nei centri commerciali a 100 euro. Poiche' l'idea e' di farle custodire e sorvegliate, uno se vuole puo' anche spendere qualcosa di piu' (con 300 ci si prende una signora city bike), ma in ogni caso costi sono bassi, ripagabili in pochi mesi di utilizzo quotidiano.

- Se proprio uno ha una situazione logistica difficile con questi costi potrebbe addirittura tenere due bici, una per raggiungere la stazione vicina al domicilio, da lasciare li in custodia, e l'altra da ritirare presso la stazione vicina al luogo di lavoro.

-I comuni e gli enti locali potrebbero non solo offrire le licenze per aprire un deposito bici vicino alle stazioni ai volenterosi, ma addirittura offrire piccoli contributi pubblici a questi, che sarebbero ridicolmente bassi rispetto a quello che si spende per le infrastrutture, ma estremamente appetibili per i custodi. O addirittura procurare i locali o gli spazi.

Il deposito deve essere ben indicato con cartelli lungo le piste ciclabili e nei posti di maggior passaggio, possibilmente indicando condizioni e tariffe, sempre a cura degli enti pubblici.

In definitiva una rete di depositi di custodia biciclette, soprattutto presso le stazioni nelle vicinanze delle aree residenziali suburbane, potrebbe incentivare notevolmente l'utilizzo del mezzo pubblico (in Lombardia la stragrande maggioranza della popolazione vive fuori citta', in zone non servitissime).

Fare 3-4 km pedalando infatti aumenterebbe a dismisura la popolazione coperta da mezzi pubblici.

Sicuramente queste cose esistono, non penso proprio di aver inventato l'acqua calda, ma cercando in rete non ho trovato molto quindi forse in Italia non e' cosi' diffuso...

L'ho messo in fanta perche' se fossimo in Olanda o in Svizzera forse non lo sarebbe, ma per l'Italia e' fanta......
indaco1
 
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