Hallenius e ing: capisco la vostra argomentazione, è lampante. Ma per quanto possa essere complesso e snervante scrutinare tutte le schede da una unica urna, è meno importante del principio di segretezza del voto. La consegna al presidente della scheda è un vulnus inaccettabile a tale principio assoluto, secondo a nessuna valutazione di "comodità" dello scrutinio.
Quindi se per garantire tale principio, fosse necessario usare una urna unica, allora andrebbe fatto. Non accetto che per evitare che una scheda finisca nell'urna sbagliata, la scheda venga data al presidente. Presidente non immune da errori, anzi.
Ovviamente è un paradosso, perchè ci sono tante soluzioni praticabili, senza complicare lo scrutinio, ma salvaguardando la segretezza.
Tutto quello che si fa, come lo si fa, perchè lo si fa, non è mai tanto importante quanto il fatto che sia l'elettore ad inserire la scheda nell'urna. E' con tale gesto che il voto è pienamente espresso in libertà, segretezza e senza delega (l'inserimento nell'urna da parte di persona terza, ed il presidente di seggio è terzo, è paragonabile ad una delega). Il voto non è l'apposizione del segno sulla scheda, ma che tutto venga fatto affinchè il voto risulti anche segreto.
Se le regole e le leggi prevedono qualcosa di diverso, ebbene sono sbagliate, profondamente sbagliate, assolutamente sbagliate. E siccome il principio enunciato è di importanza fondamentale, l'interpretazione della norma, per come è formulata (DPR n.316/1957, art.58, comma 2), deve essere una "facoltà" e non un obbligo, da cui la non sanzionabilità di azioni diverse, ne tanto meno che il presidente possa pretenderne la consegna in sue mani.
Data tale interpretazione, magari confermata da qualche sentenza di Cassazione se mai ci fosse stata una causa per tale motivo, il presidente di seggio farà attenzione che l'elettore ponga nell'urna giusta la scheda, con il timbro, che siano due urne o centomila. Solo il doppio controllo dato dall'attenzione del presidente E dell'elettore può ridurre i casi di inserimento errato. Se la operazione la fa il presidente o l'elettro da solo, è semmai il presidente che può commettere un errore a forza di inserire schede, diventando un gesto ripetuto meccanicamente senza più attenzione.
Qui tutti si preoccupano di quanto possa essere "comodo" o meno votare. Ma del rispetto dei principi fondamentali ed assoluti, ci si è apparentemente dimenticati