Renzi

[skeggia65]

I nostri studenti si sarebbero ritrovati lo studio approfondito della sacher torte.

[max90]

Panebianco sul Corriere di oggi. Non avrei saputo scriverlo meglio (e per forza, lui è pagato per questo! )

Adispetto dei santi? Può un uomo, tutto da solo, «battere» il sistema, imporre le innovazioni necessarie là dove ogni istituzione che conta è costruita per premiare l’immobilismo? Benché l’espressione «un uomo solo al comando» sia suggestiva e sia stata utilizzata da molti per commentare l’ascesa politica di Renzi, bisogna riconoscere che è sbagliata. Non ci può essere nessun «uomo solo al comando» per la semplice ragione che manca il luogo del comando. Palazzo Chigi non lo è e non lo è mai stato. Tutti incrociamo le dita e speriamo che Renzi ce la faccia ma non è realistico sottovalutare gli ostacoli. Anche quelli nuovi, che si sono aggiunti con le scelte sulla composizione del nuovo governo. Una volta fatti gli apprezzamenti di rito per le novità, giovinezza, eccetera, eccetera, non si possono non considerare anche i problemi.

Ci sono almeno quattro punti critici. Il primo riguarda il fatto che il varo della legge elettorale è, nella sostanza, rinviato sine die . Si aspetta (fiduciosi?) la riforma del Senato. E siamo già tutti curiosi di vedere come reagiranno i senatori il giorno in cui saranno davvero chiamati a votare a favore del proprio suicidio collettivo. Senza parlare del prezzo che, al momento buono, Renzi dovrà pagare ad Alfano in materia di soglie di sbarramento. Il cosiddetto Italicum , il progetto di riforma elettorale del patto Renzi-Berlusconi, non è di per sé un granché ma si può scommettere che sarà ancora più brutto quando e se arriverà in porto.

Il secondo punto critico riguarda il governo dell’economia. Il governo Renzi sarà in realtà il governo Renzi-Padoan, come è giusto che sia. I due però dovranno, prima di tutto, imparare a conoscersi. Un uomo del valore di Pier Carlo Padoan sarebbe sicuramente un eccellente ministro dell’Economia in un governo di sinistra legittimato come tale dal voto elettorale. Ma dovrà svolgere il suo compito in un esecutivo che ha una diversa origine e nel quale Renzi deve fare il funambolo fra sinistra e destra, cercando continuamente di scompaginare i diversi fronti. E poiché Padoan si è in passato espresso a favore della patrimoniale, sarebbe consigliabile che il tandem Renzi-Padoan escludesse subito, solennemente, qualunque nuova forma di aggressione fiscale in un Paese già massacrato dalle tasse, impegnandosi a puntare tutto sulla riduzione della spesa. Scordatevi, altrimenti, la ripresa della domanda interna. La classe media continuerà ad avere paura dei governi e i consumi a languire.

Il terzo punto critico riguarda i rapporti fra l’Italia e il mondo. Non appaiono affatto convincenti la sostituzione di Emma Bonino agli Esteri e l’allontanamento di Enzo Moavero Milanesi, ministro agli Affari europei nel governo Letta. Per quanto riguarda la Bonino è ingeneroso addossare a lei la responsabilità per la questione dei marò (ai quali, giustamente, come primo atto del suo governo, Renzi ha telefonato), frutto dei pesantissimi errori dei suoi predecessori; e fare finta che non abbia guidato con intelligenza il ministero in diverse situazioni complesse e critiche. Soprattutto, quella sostituzione rivela una grave e preoccupante sottovalutazione, da parte di Renzi, del rapporto fra politica e burocrazia. Se puoi disporre di un ministro degli Esteri di vasta e vera competenza, ma al suo posto metti una persona, magari eccellente, ma non altrettanto esperta, vuol dire che stai deliberatamente consegnando la guida politica del ministero alla burocrazia del medesimo. Per un bel po’ saranno gli alti gradi della Farnesina, non il ministro, a decidere su tutti i dossier aperti.

Stesso discorso vale per Moavero. A detta di tanti osservatori ha lavorato assai bene, e sarebbe stato di grande utilità per Renzi, uomo privo, a differenza di Enrico Letta, di esperienza europea. Per farsi valere nell’Unione occorrono competenze e relazioni. Lì, i discorsi brillanti non impressionano nessuno.
E c’è, infine, il problema dei problemi: la burocrazia. Se non si sottomette il pachiderma, se non gli si fa capire chi comanda, nessuna innovazione è possibile. E il pachiderma è da tanto tempo abituato a schiacciare con le sue zampe chiunque si faccia venire la bizzarra idea di comandarlo. Come hanno scritto Alesina e Giavazzi (Corriere del 21 febbraio), o si impongono cambiamenti nell’alta dirigenza dei ministeri o il fallimento del governo è garantito. Aggiungo che va affrontato anche il problema delle magistrature amministrative (Corte dei conti, Consiglio di Stato), cani da guardia della burocrazia così come è. Ma per metter mano a una questione di tale complessità la volontà politica (ammesso che ci sia) non basta. Deve essere sostenuta da eccezionali competenze tecniche (e guai se sono competenze solo giuridiche: non se ne può venire a capo). Forse, e ce lo dobbiamo augurare, nel governo Renzi tali competenze ci sono, magari nascoste da qualche parte, e verranno fuori. Al momento, però, è lecito avere qualche dubbio.

Forse suona disdicevole alle orecchie dell’Italia bacchettona del politicamente corretto ma la vera ragione per cui Renzi è piaciuto a tanti è che si tratta di un giocatore di poker coraggioso e spregiudicato. È come uno di quei giocatori professionisti a cui tante altre persone, fidandosi della sua abilità, danno i soldi per fare una partita. È come se, premiandolo nei sondaggi, tanti italiani gli avessero affidato i propri risparmi. E lui se n’è servito fino ad ora facendo rilanci su rilanci. Adesso, è arrivato il momento di vedere le carte. Se il punto risulterà alto, bene per tutti. Se era solo un bluff, poveri noi.

[Trullo]

... poiché Padoan si è in passato espresso a favore della patrimoniale, sarebbe consigliabile che il tandem Renzi-Padoan escludesse subito, solennemente, qualunque nuova forma di aggressione fiscale in un Paese già massacrato dalle tasse, impegnandosi a puntare tutto sulla riduzione della spesa....

Del Rio non ha ascoltato Panebianco, evidentemente

[max90]

Comunque sia, Renzi si brucerà molto in fretta.
Peraltro, mi è venuto un dubbio: non è che i vecchi del partito lo lasciano fare in modo che si bruci subito per poi tornare alla vecchia organizzazione? Mi sembra molto strano che baffetto si sia fatto da parte così facilmente...

[JA+]

Questa è una teoria che potrebbe essere tutt'altro che sbagliata...

[max90]

Sono dell'idea che l'attuale Governo arriverà a malapena alla fine dell'anno.
L'appoggio non entusiastico di parte dei senatori PD mi sembra evidente.
Berlu, che è un cervello fine, finge di appoggiare Renzi giusto perché nei sondaggi FI è indietro rispetto al PD. Una volta che il bimbo si sarà scottato alla grande (con le aspettative che ha creato...), B. avrà gioco facile a porsi come il saggio Padre della Patria e a sbancare le elezioni come al solito. A meno che nel PD non riescano a tirare fuori qualche faccia credibile dal cassetto (Enrico Letta? Indubbiamente poco coraggioso, ma governare con una maggioranza simile dev'essere stato difficilissimo, quindi magari potrà essere un nome ancora spendibile).
Peccato, perché l'idea di finire di nuovo nelle mani di B. mi atterrisce abbastanza, ma temo possa finire ancora così.

[JA+]

Soprattutto se passerà la legge elettorale proposta da Renzi (e Berlusconi, il quale non aspetta altro). A questo punto meglio tenersi l'attuale legge-spezzatino.

[S-Bahn]

A me preoccupa una cosa.
Se si attuassero la metà delle riforme e delle azioni proposte servirebbero il doppio dei soldi che si possono ragionevolmente reperire.
Dove li andiamo a prendere? Concretamente dico, con provvedimenti specifici, non parlando genericamente di "riduzione della spesa". Inoltre con i tempi che dice di essersi dato Renzi, questi soldi servono in tempi brevi, se non vogliamo fare esplodere il debito pubblico come mai è avvenuto finora. Non avendo tempo di andare per il sottile temo molto i danni che può fare un taglio con la scure, dopo i tagli di Monti che spesso hanno scoperto la carne viva,
In particolare ho in mente le risorse che ancora potrebbero venire a mancare al TPL, e sarebbe la mazzata finale.

[max90]

Mah.
Secondo me, non riuscirà a concludere un bel niente.

[max90]

Articolo apparso su Libero, che riporta alcune condivisibili dichiarazioni di Feltri:



Vittorio Feltri a ruora libera, nel day after della fiducia al governo Renzi. Il fondatore di Libero ed editorialista del Il Giornale è oggi intervistato su due giornali: il Fatto quotidiano e Italia Oggi. Ed è al "foglio giallo" che consegna la nota più polemica facendo il confronto tra renzi e Berlusconi: "Anche Berlusconi è stato bravissimo nel catturare il consenso, nella vendita. Il Cavaliere è stato un gran venditore, peccato che non avesse il prodotto. Non ha mai avuto la vocazione del governante e non ha mai governato. Qualche legge ad personam... e nemmeno andata a buon fine. Con un aggravante: che mentre cercava di fare, delegava. Affidare a un ex socialista come Giulio Tremonti la realizzazione della rivoluzione liberale è una contraddizione in termini".

Al quotidiano di Padellaro e Travaglio, invece, Feltri consegna il suo giudizio sul discorso di Renzi: "Fresco, istrionico, così differente da quello di chi lo ha preceduto. In fondo Renzi declina con parole diverse sempre lo stesso discorso. Ma funziona, piace alla gente". In un'intervista al Fatto Quotidiano Feltri precisa che non parla dei contenuti ma solo della capacità di Renzi di "convincere e generare ottimismo. Non so quale sia il suo segreto, è come se le sue parole producessero endorfine". Il grande limite secondo lui è che Renzi ha "promesso la luna senza mai spiegare con quali mezzi e quali risorse intenda raggiungerla". Per quanto riguarda la squadra dei ministri dice che i nomi sono importanti ma "in questo caso conta molto il manico: dobbiamo ancora scoprire se Renzi è un manico o un manichino". Ma dopo aver parlato delle sue doti di affabulatore, Feltri confida in realtà di temere molto Renzi: "Letta era un pasticcione. Però almeno se ne stava tranquillo: era un pasticcione inerte. Il mio terrore è che Renzi sia un pasticcione dinamico. Ho molta paura dei cretini attivi: sono quelli che combinano i danni più grandi".

[fra74]

L'unica cosa che condivido appieno è l'ultima frase

[Trullo]

http://video.repubblica.it/politica/ren ... ef=HRESS-8

[skeggia65]

Può essere che Renzi sia un "cretino attivo", per dirla alla Feltri, ma il suo successo dipende dalla politica del principale del giornalista e di una classe politica composta da inetti, da conservatori del loro status quo e dei loro privilegi, da "leaders" (sic!) che calcolano le loro mosse col bilancino delle approvazioni delle correnti di partito e delle coalizioni, insomma dall'assenza di persone capaci di mettere l'interesse generale davanti a tutti gli interessi personali, di partito e/o di coalizione.

[snia92]

polizia ovunque oggi, locale e non (zona s.ambrogio), che sia correlato ?

[Trullo]

Per gli appassionati di fumetti: ma lo sapete che il vero nome di Dago è ... Cesare Renzi