Roberto Burioni, Medico
In una recente trasmissione televisiva ho avuto la fortuna di incontrare una mamma informata che dall'alto del suo incarico di amministratrice del Gruppo Facebook "Mamme di Rimini" è stata così gentile da spiegare a me e a tutti i telespettatori che non c'è bisogno di vaccinare i bambini perché tanto gli anticorpi se li fanno giocando per terra.
Devo dare una brutta notizia agli incolpevoli suoi figli e ai genitori che non vaccinano i figli confidando nella potenza protettiva del pattume domestico: non è vero..
Per quanto si faccia giocare nello sporco i bimbi molto piccoli, non potranno mai produrre gli anticorpi suscitati dai vaccini e per esemplificare il concetto parliamo di un batterio che si chiama Haemophilus influenzae di tipo B (di qui in poi confidenzialmente “emofilo”).
Nel mondo prima della messa a punto di questo vaccino, quando i figli delle mammine informate giocavano per terra, l’emofilo era un germe molto pericoloso. Si trasmetteva con le goccioline di saliva da persona a persona, lo si trovava nella gola del 5% della popolazione e quando riusciva a penetrare nell’organismo di un bimbo erano grossi guai. Causava non solo delle infiammazioni molto gravi delle prime vie respiratorie, ma anche delle pericolosissime meningiti che, pur con un trattamento antibiotico tempestivo ed ottimale, uccidevano un bimbo su 20 e ne lasciavano uno su tre con gravissime e permanenti sequele neurologiche. Per darvi un’idea prima dell’arrivo del vaccino negli Stati Uniti ogni anno ventimila bambini, pur avendo giocato per terra, si ammalavano gravemente e ben mille (avete letto bene: mille) morivano, smettendo definitivamente di giocare.
La cosa singolare di questa malattia era il fatto che colpiva di rado sopra i 5 anni e quasi tutti i casi più gravi si manifestavano in bambini sotto i due anni, causando la maggioranza delle meningiti in questa fascia di età. Questo accade perché sistema immunitario dei bimbi molto piccoli non riesce a produrre efficacemente anticorpi contro questo batterio (anche se lo incontra per terra), il che li lascia – una volta terminata la riserva di anticorpi materni – praticamente indifesi anche se allevati nel lerciume più totale. L'incapacità del sistema immune di un neonato di produrre anticorpi efficaci, purtroppo, ha per molti anni impedito lo sviluppo di un vaccino efficace: quello disponibile funzionava, ma solo dopo i due anni, quando il rischio già diminuiva per conto proprio. Per cui l’impatto sulla salute dei bambini era minimo.
Ad un certo punto però a dei ricercatori è venuta un’idea brillantissima: coniugare le strutture del batterio a degli stimolanti del sistema immune. Hanno fatto centro. Il nuovo vaccino, sicurissimo ed efficace (la protezione clinica dalla infezione grave è stimata tra il 95 e il 100%), è stato introdotto alla fine degli anni 80 e il suo successo è stato travolgente. Funziona benissimo anche nei neonati e la vaccinazione ha fatto diminuire del 99% (novantanove per cento) il numero dei casi, proteggendo anche i bimbi più indifesi. Non solo: la vaccinazione ha avuto anche un effetto strabiliante e inaspettato sulla circolazione del batterio, diminuendola drammaticamente e abbattendo il numero dei portatori sani. Insomma, la fantastica immunità di gregge, proprio quella che gli antivaccinisti vi dicono non esistere! È stato calcolato che solo negli USA grazie a questo vaccino è stata evitata la morte di 20.000 bambini e la lesione neurologica permanente di 80.000: uno stadio di bambini in perfetta salute grazie al vaccino!
Ma guai a seguire i consigli della mammina informata: il germe circola di meno, ma ancora circola, anche perché non tutti si vaccinano. Nel Minnesota dall’introduzione di questa vaccinazione nessun bambino era morto per questa terribile malattia. Purtroppo nel 2008 si è verificato un episodio epidemico nel quale si sono contati cinque casi molto gravi: i genitori di due di questi bimbi avevano rifiutato la vaccinazione; i genitori di un altro avevano deciso di ritardarla. Uno purtroppo è morto: aveva solo cinque mesi e non aveva ancora fatto in tempo a completare il ciclo di vaccinazione.
L’immunità nei confronti di questo batterio dunque serve, e serve subito: ritardare la somministrazione del vaccino (come vi suggeriscono regolarmente i raglianti antivaccinisti) lascia i vostri figli vulnerabili proprio nel momento in cui sono più in pericolo, per cui non rimandate senza motivo le immunizzazioni, non fareste una cosa buona per il vostro bimbo e lo esporreste a gravi rischi.
Qualcuno potrebbe chiedermi: ma perché allora non vacciniamo i bimbi appena nati? La risposta non è scontata: il vaccino che abbiamo è molto efficace, ma se viene utilizzato in bambini che hanno meno di sei settimane non solo non funziona, ma “paralizza” il sistema immune impedendogli addirittura di rispondere bene alle dosi future di vaccino. Il momento in cui iniziare a vaccinare è dunque esattamente quando è prescritto, a due mesi, non prima e non dopo. Prima sarebbe troppo presto, dopo sarebbe troppo tardi.
Insomma, gli schemi di vaccinazione sono come i freni della vostra automobile. Sono stati messi a punto da esperti che se ne intendono dopo lunghi studi e rigorose sperimentazioni: modificarli sulla base della vostra opinione personale o su consiglio di qualche mammina informata non è una buona idea.
Per cui non fatelo.
Il Tar Sicilia: “Danno da vaccino, risarcite il ragazzo autistico”
Il ministero della salute dovrà versare 250 mila euro entro due mesi a una famiglia agrigentina, altrimenti rischia un commissario ad acta
Il ministero alla Salute dovrà risarcire la famiglia di un ragazzo autistico siciliano per danni da vaccino. E se non lo farà entro due mesi, sarà commissariato. Lo ha deciso il Tar Sicilia, cui i genitori del giovane ormai sedicenne si sono rivolti per riscuotere i circa 250 mila euro stabiliti da una sentenza del tribunale civile di Palermo diventata definitiva nel 2014. Si riapre così il dibattito che ha diviso il mondo scientifico - e non solo - sul nesso tra vaccinazioni e autismo e ha fatto crollare a picco la coperture vaccinali in Italia. Una partita che sembrava chiusa con due recenti decisioni giunte da altre parti d’Italia: la sentenza d’appello del tribunale di Bologna che nel 2015 ha ribaltato il verdetto del giudice del lavoro di Rimini e la consulenza di tre esperti della procura di Trani che i primi di giugno hanno sconfessato la relazione tra il siero e la malattia in una coppia di fratelli.
Nel caso del ragazzo agrigentino il ministero non si è opposto alla decisione del giudice del lavoro e ora dovrà pagare. La sentenza fa luce su quello che avveniva e forse avviene ancora all’interno delle commissioni mediche ospedaliere istituite dal ministero e chiamate in causa in casi del genere. Una storia che inizia nel 2006, quando i genitori originari della provincia di Agrigento chiedono di accedere ai servizi assistenziali. Il bambino – allora aveva sei anni – viene visitato dalla commissione medica ospedaliera che ha sede all’ospedale militare di Palermo. I medici diagnosticano il “disturbo pervasivo dello sviluppo” insorto dopo la vaccinazione tetravalente (difterite, tetamo, pertosse ed Epatite B) e antipolio. Ma giudicano “intempestiva” la domanda e la rigettano. La famiglia fa ricorso ma il ministero rigetta di nuovo, questa volta negando il nesso di causalità e non che la domanda fosse fuori tempo massimo.
A questo punto – siamo nel 2011 – si passa alle vie legali. Il giudice del lavoro chiede una consulenza tecnica d’ufficio, che sostanzialmente conferma la valutazione medica. Ma il ragionamento del giudice si sviluppa piuttosto in punta di diritto: in sostanza, non si può riformare in fase amministrativa la valutazione della commissione medica ospedaliera, perché questo viola un parere del Consiglio di Stato del 2012. Insomma, l’errore, se è vero - come sostengono ora gli esperti - che non c’è relazione tra vaccino e autismo, lo ha commesso la commissione. Ma alla famiglia spetta comunque il risarcimento concesso dalla legge 210 del 1992. Passati quasi due anni dal verdetto mai impugnato, i genitori non hanno però visto un euro e si sono rivolti all’avvocato Girolamo Rubino che ha presentato un ricorso per ottemperanza al Tar. E lo ha vinto: una beffa per il ministero che rischia l’invio di un commissario ad acta e dovrà pagare pure la mora per ogni mese di ritardo che è passato e che passerà.
Il dibattito fu acceso da uno studio inglese pubblicato su Lancet nel 1998 e poi ritirato: era basato su pochi pazienti e chi lo ha scritto fu radiato dall'albo dei medici per come condusse la ricerca. Recenti studi hanno invece smentito il nesso tra vaccino e autismo, ma il fronte anti-vaccini ha continuato a ingrossarsi anche a causa del fioccare di sentenze contrastanti da parte dei tribunali di tutta Italia.
ETR460 wrote:Si riapre così il dibattito che ha diviso il mondo scientifico - e non solo - sul nesso tra vaccinazioni e autismo
"La speranza allora era che la decisione di Bologna facesse in qualche modo scuola, ma l’annuncio che arriva dal Tar della Sicilia porterebbe a credere il contrario."
chi porta a credere non è il Tar, ma solo il pennivendolo di turno"Vaccini e autismo, condannato il Ministero della Salute - Il Tar della Sicilia smentisce l’Oms, secondo cui non esiste correlazione tra vaccini e autismo, e impone il risarcimento a un bambino autistico",
Torniamo a parlare di vaccini; in realtà parliamo purtroppo di bambini non vaccinati che sono in fin di vita perchè non sono stati vaccinati.
Una bimba di nove mesi, che i giornali riportano non essere stata vaccinata per scelta dei genitori, è ricoverata in gravissime condizioni a causa di una meningite causata da un batterio chiamato emofilo di tipo B. Anche se la malattia è molto seria (il 5% muore e il 30% riporta danni cerebrali permanenti) speriamo che la piccola guarisca perfettamente: se fosse stata correttamente vaccinata nei tempi prescritti non si sarebbe ammalata.
Quando convinti dagli antivaccinisti decidete di omettere o ritardare la vaccinazione esavalente, sappiate che in essa è contenuto il vaccino contro questo batterio (è uno dei due non obbligatori contro i quali sentite sbraitare non solo i soliti fessi, ma pure alcuni politici).
Prima che fosse disponibile il vaccino, l’emofilo era un germe molto pericoloso. Si trasmetteva con le goccioline di saliva da persona a persona, lo si trovava nella gola del 5% della popolazione e quando riusciva a penetrare nell’organismo di un bimbo erano grossi guai. Causava non solo delle infiammazioni molto gravi delle prime vie respiratorie, ma anche delle pericolosissime meningiti come quella che ha colpito questa sfortunata bimba. Per darvi un’idea prima dell’arrivo del vaccino negli Stati Uniti ogni anno ventimila bambini, pur avendo giocato per terra, si ammalavano gravemente e ben mille (avete letto bene: mille) morivano.
La cosa singolare di questa malattia era il fatto che colpiva di rado sopra i 5 anni e quasi tutti i casi più gravi si manifestavano in bambini sotto i due anni, causando la maggioranza delle meningiti in questa fascia di età. Questo accade perché sistema immunitario dei bimbi molto piccoli non riesce a produrre efficacemente anticorpi contro questo batterio il che li lascia – una volta terminata la riserva di anticorpi materni – praticamente indifesi è molto vulnerabili.
L'incapacità del sistema immune di un neonato di produrre anticorpi efficaci, purtroppo, ha per molti anni impedito lo sviluppo di un vaccino efficace: quello disponibile funzionava, ma solo dopo i due anni, quando il rischio già diminuiva per conto proprio. Per cui l’impatto sulla salute dei bambini era minimo.
Ad un certo punto però a dei ricercatori è venuta un’idea brillantissima: coniugare le strutture del batterio a degli stimolanti del sistema immune. Hanno fatto centro. Il nuovo vaccino, sicurissimo ed efficace (la protezione clinica dalla infezione grave è stimata tra il 95 e il 100%), è stato introdotto alla fine degli anni 80 e il suo successo è stato travolgente. Funziona benissimo anche nei neonati e la vaccinazione ha fatto diminuire del 99% (novantanove per cento) il numero dei casi, proteggendo anche i bimbi più indifesi.
Non solo: la vaccinazione ha avuto anche un effetto strabiliante e inaspettato sulla circolazione del batterio, diminuendola drammaticamente e abbattendo il numero dei portatori sani. Insomma, la fantastica immunità di gregge, proprio quella che gli antivaccinisti vi dicono non esistere! in altre parole questa bimba è un fin di vita non solo perché non è stata vaccinata dai genitori, ma anche perché altri genitori non hanno vaccinato i loro bimbi: da uno di questi ha contratto la malattia (gli adulti sono tutti immuni per avere incontrato questo batterio o uno simile).
L’immunità indotta dalla vaccinazione nei confronti di questo batterio dunque serve, e serve subito: ritardare la somministrazione del vaccino (come vi suggeriscono regolarmente i raglianti antivaccinisti) lascia i vostri figli vulnerabili proprio nel momento in cui sono più in pericolo, per cui non rimandate senza motivo le immunizzazioni, non fareste una cosa buona per il vostro bimbo e lo esporreste a gravi rischi.
Qualcuno potrebbe chiedermi: ma perché allora non vacciniamo i bimbi appena nati? La risposta non è scontata: il vaccino che abbiamo è molto efficace, ma se viene utilizzato in bambini che hanno meno di sei settimane non solo non funziona, ma “paralizza” il sistema immune impedendogli addirittura di rispondere bene alle dosi future di vaccino. Il momento in cui iniziare a vaccinare è dunque esattamente quando è prescritto, a due mesi, non prima e non dopo. Prima sarebbe troppo presto, dopo sarebbe troppo tardi.
Insomma, gli schemi di vaccinazione sono stati messi a punto da esperti che se ne intendono dopo lunghi studi e rigorose sperimentazioni: modificarli sulla base della vostra opinione personale o su consiglio di qualche somaro che incrociate su internet non è una buona idea. il prezzo della vostra fessaggine rischia di essere pagato dai vostri bambini.
Neonato di 25 gg con pertosse( conseguente terapia intensiva in rianimazione e successivo ricovero per 1 mese). Venti anni che non visitavo più bimbi con pertosse!!Tutto ciò grazie agli stupidi!
.... sono stati messi a punto da esperti che se ne intendono dopo lunghi studi e rigorose sperimentazioni: modificarli sulla base della vostra opinione personale o su consiglio di qualche somaro che incrociate su internet non è una buona idea.
Users browsing this forum: Google [Bot] and 15 guests