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Re: Questioni linguistiche

PostPosted: Mon 08 February 2016; 12:28
by Trullo
Che poi le motivazioni sono le stesse.
Con la rivoluzione francese si cercarono di cancellare le regioni tradizionali, simbolo del regime precedente (nella stessa furia iconoclasta che vide sparire la settimana, ben più vecchia peraltro del cristianesimo, sostituita con la "laica" decade con il bel risultato di avere un giorno di riposo in meno al mese) e si appliò lo stesso metodo nei paesi conquistati, con talora nomi che si sono conservati anche oggi (Ticino, Alto Adige)
Allo stesso modo si agì nei possedimenti coloniali, con confini artificiali che ignoravano le composizioni etniche (anche volutamente, per dividere un popolo fra più colonie e renderne quindi più difficile l'opposizione)
Curiosamente anche la "padania" prende il nome artificiosamente da un fiume, per unire parti di una nazione che hanno poco in comune fra loro tanto da non avere un nome per denominarle nel loro insieme (se non appunto questo nome che prima del 1990 non era usato quasi per nulla)

Re: Questioni linguistiche

PostPosted: Mon 08 February 2016; 14:18
by snia92
Pignoleggio un po', la attuale padania era chiamata unitariamente Lombardia fino alla fine del Medioevo, includendo anche la Toscana e le Marche... Nome probabilmente che come per la Francia derivava dai germanici che la avevano conquistata (Langobardia maior e Langobardia minor, con la seconda che comprendeva i ducati meridionali)

Re: Questioni linguistiche

PostPosted: Mon 08 February 2016; 16:12
by Trullo
Nella Divina Commedia Lombardia e Lombardo erano usati come sinonimi di Italia e Italiano 8--)


Rispuosemi: «Non omo, omo già fui,
e li parenti miei furon lombardi,
mantoani per patria ambedui.
....

udimmo dire: «O tu a cu’ io drizzo
la voce e che parlavi mo lombardo,
dicendo "Istra ten va, più non t’adizzo",

Re: Questioni linguistiche

PostPosted: Mon 08 February 2016; 16:33
by Hallenius
In realtà non è così. Nel medioevo si indicava con il termine "Langobardia maior" l'area delle odierne Lombardia, Piemonte, Liguria e delle province di Parma e Piacenza. La "Langobardia minor" era quella dei Ducati di Spoleto e di Benevento. Restavano fuori da tale partizione tutto il Nord-Est, la Toscana, Il patrimonio di S.Pietro, la Sicilia, la Calabria, la Sardegna ecc ecc...
"Langobardia" e "Lombardia" sono termini che non sono mai stati equivalenti al toponimo "Italia", e anche i testi di Dante non mi pare proprio che testimonino un utilizzo così esteso.
Peraltro nel medioevo i famosi "Mercanti Lombardi" erano gli uomini provenienti dal Nord-Ovest, gli altri erano "I Veneziani", "I Fiorentini" ecc.

Re: Questioni linguistiche

PostPosted: Mon 08 February 2016; 16:50
by Lucio Chiappetti
Hallenius wrote:Restavano fuori da tale partizione tutto il Nord-Est ...

Dipende da dove comincia l'est ... Dante chiama Cangrande della Scala signore di Verona "il gran Lombardo". Ho chiesto a una amica di ascendenza veronese quanto il veronese suoni piu' simile ai dialetti veneti o a quelli lombardi, ed oggigiorno sicuramente ai primi (mentre p.es. il trentino che parlano a Rovereto o a Brusago suona piuttosto lombardo), non so nel 1300. E probabilmente con scarsissime relazioni col longobardo parlato tra 586 e 800.

Re: Questioni linguistiche

PostPosted: Mon 08 February 2016; 17:39
by Hallenius
Verona è un caso a sé stante. E' terra di confine tra dialetti (o lingue) appartenti a ceppi differenti. Non mi stupisce che Dante, appartente a un'area linguistica completamente differente rispetto a quella di Verona abbia letteralmente "fatto di tutta l'erba un fascio" non percependo completamente le differenze tra il Veneto ed il Lombardo. Va detto che comunque qui il discorso non è tanto legato alla linguistica quanto alla geografia e alla storia.
Per la cronaca, Dante ha scritto anche un mucchio di baggianate.
"Sì come ad Arli, ove Rodano stagna, sì com' a Pola, presso del Carnaro ch'Italia chiude e suoi termini bagna."
Arli sarebbe "Arles" in francese e più propriamente "Arle" in provenzale. Praticamente ha incluso l'intera Provenza, storica terra d'òc assolutamente non di lingua italiana nell'areale di quest'ultima.
Occorre anche considerare che si è completamente dimenticato della penisola iberica e delle sue lingue neolatine nel De vulgari eloquentia, scritto in un'epoca in cui la Reconquista aveva ormai costretto i mori al regno di Granada.

Re: Questioni linguistiche

PostPosted: Mon 08 February 2016; 19:03
by snia92
Ricordavo anche io dal liceo la citazione dantesca per Cangrande della Scala... Ma mi fermo qui, state tirando fuori delle nozioni che esulano dalle mie scarne competenze

Re: Questioni linguistiche

PostPosted: Sat 20 February 2016; 21:37
by friedrichstrasse
Anche la Francia progetta una riforma ortografica. Nelle intenzioni del governo, una lingua più elementare dovrebbe ridurre le differenze sociali e integrare meglio i "nuovi francesi".
L'Accademia di Francia però è nettamente contraria: sarebbe un ulteriore aspetto del triste declino di quella povera nazione.

http://www.faz.net/aktuell/feuilleton/die-rechtschreibreform-in-frankreich-polarisiert-14077673.html#GEPC;s6

Re: Questioni linguistiche

PostPosted: Tue 23 February 2016; 13:07
by Trullo
http://www.raiscuola.rai.it/foto-del-gi ... c.facebook

L'Accademia della Crusca ha bocciato l'anglismo "stepchild adoption", proponendone la sostituzione con le perifrasi "adozione del figlio del partner" o meglio ancora "adozione del configlio", che utilizza un neologismo italiano proposto dal Presidente onorario dell'Accademia Francesco Sabatini. La proposta di Sabatini è formulata in analogia ad altri gradi di parentela acquisiti da tempo, come compare, consuocera, consuocero. Una parola dal significato chiaro, che già sta iniziando a diffondersi, anche perché la traduzione letterale di "stepchild", che è figliastro, suona parecchi inattuale.


Capisco che figliastro, formalmente corretto, sia brutto, ma "configlio" mi sembra peggio. Io qualche volta ho sentito usare "figlioccio" nel senso di "figlio del partner", mi sembra più elegante...

Re: Questioni linguistiche

PostPosted: Wed 24 February 2016; 0:18
by skeggia65
Che palle.
Basta figliastri, patrigni, matrigne, sorellastre, fratellastri.
Al loro posto configli, compadri, commadri (?),consorelle :lol: , confratelli :lol: :lol:
Continua l'eliminazione dei termini che "suonano male".
Del resto, se un cane non è più "bastardo" ma "meticcio" (si sa mai che il loppide si offenda), è logico sopprimere i termini col suffisso "dispregiativo".
Una nazione sempre più votata all'idiozia. :bash:

Re: Questioni linguistiche

PostPosted: Wed 24 February 2016; 2:39
by friedrichstrasse
No, non concordo.
Il politicamente corretto è fastidioso quando impone di eliminare termini neutrali che vengono a torto considerati offensivi: negro, spazzino, handicappato, per esempio.
Al contrario in questo caso esistono solo termini oggettivamente spregiativi (la desinenza "astro" significa proprio questo!) per descrivere una condizione che di spregevole non ha niente.

In quanto ai termini "ridicoli" basta qualche mese di uso per abituarcisi: quando qualche anno fa una legge introdusse la parola "badanti" tutti la trovavano ridicola, o comunque cacofonica. Adesso è normalissima.

Re: Questioni linguistiche

PostPosted: Wed 24 February 2016; 11:11
by Trullo
friedrichstrasse wrote:No, non concordo.
Il politicamente corretto è fastidioso quando impone di eliminare termini neutrali che vengono a torto considerati offensivi: Al contrario in questo caso esistono solo termini oggettivamente spregiativi (la desinenza "astro" significa proprio questo!) per descrivere una condizione che di spregevole non ha niente.

^^

Re: Questioni linguistiche

PostPosted: Thu 25 February 2016; 22:08
by friedrichstrasse
Scusate! Posso dire una parola io?

Per me, la parola "petaloso"...

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Re: Questioni linguistiche

PostPosted: Thu 25 February 2016; 22:28
by S-Bahn
^^

Re: Questioni linguistiche

PostPosted: Fri 26 February 2016; 0:02
by skeggia65
FIAT Uno, 1984, Giorgio Forattini

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Julia Andrews in Mary Poppins, 1964, di Robert Stevenson

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