i vostri pensieri del giorno

Chiacchere in libertà

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Re: i vostri pensieri del giorno

Postby Trullo » Thu 14 December 2017; 16:46

In realtà, come spiegavo altre volte, ci sono almeno due motivi che intrecciandosi fra loro me lo fanno amare
Il primo naturalmente è il fatto che tre quarti della mia famiglia natale hanno vissuto in un paese (Monticelli d'Ongina) nei pressi della sponda emiliana del Po, che coincide in tutto e per tutto con quello descritto nei racconti (che non sono ambientati in un paese specifico, a differenza dei film ambientati a Brescello), ma traggono spunto dalla vita quotidiana di chi viveva in quella zona, e cje sono coerenti con quello che da bambino mi raccontavano i miei nonni e i miei genitori e che crescendo ho letto sui volumi di storia locale
Il secondo è il personaggio di Peppone. uno dei più riusciti della letteratura di ogni tempo e paese, anche grazie alla superba interpretazione di Gino Cervi che l'ha fatto conoscere anche ai non lettori. E' davvero paradossale che a un reazionario come Guareschi sia riuscito così bene un personaggio che in teoria doveva rappresentare caricaturalmete l'avversario, e che invece possiede una grande umanità e saggezza
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Re: i vostri pensieri del giorno

Postby S-Bahn » Thu 14 December 2017; 16:55

Forse perché Guareschi NON era un reazionario?
E poi perché essendo profondamente cattolico, e non ideologico, sapeva cogliere l'umanità di Peppone oltre la struttura ideologica in cui la circostanza l'aveva messo.
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Re: i vostri pensieri del giorno

Postby Astro » Thu 14 December 2017; 16:59

BTW mentre Moschin ci sta nel ruolo di Don Camillo, Lionel Stander non regge il confronto con Cervi.
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Re: i vostri pensieri del giorno

Postby Trullo » Fri 22 December 2017; 16:12

Buon Natale a tutti, con un racconto di Guareschi!


Rincasando, un giorno del dicembre scorso, la portinaia si sporse dall’uscio della portineria e mi disse sarcastica: «È Natale. è Natale — è la festa dei bambini — è un emporio generale — di trastulli e zuccherini!».
“Ecco” dissi tra me “Margherita deve aver cominciato a insegnare la poesia di Natale ai bambini.”
Arrivato davanti alla porta di casa mia, sentii appunto la voce di Margherita: «È Natale, è Natale — è la festa dei bambini!…».
«È la festa dei cretini» rispose calma la Pasionaria. Poi sentii urla miste e mi decisi a suonare il campanello.
Sei giorni dopo, il salumaio quando mi vide passare mi fermò.
«Strano» disse «una bambina così sveglia che non riesce a imparare una poesia così semplice. La sanno tutti, oramai, della casa, meno che lei.»
«In fondo non ha torto se non la vuole imparare» osservò gravemente il lattaio sopravvenendo.
«È una poesia piuttosto leggerina. È molto migliore quella del maschietto: “O Angeli del Cielo — che in questa notte santa — stendete d’oro un velo — sulla natura in festa…”.»
«Non è così» interruppe il garzone del fruttivendolo. « “o Angeli del Cielo — che in questa notte santa — stendete d’oro un velo — sul popolo che canta…”» Nacque una discussione alla quale partecipò anche il carbonaio, e io mi allontanai. Arrivato alla prima rampa di scale sentii l’urlo di Margherita:
«”… che nelle notti sante — stendete d’oro un velo – sul popolo festante”».
Due giorni prima della vigilia, venne a cercarmi un signore di media età molto dignitoso.
«Abito nell’appartamento di fronte alla sua cucina» spiegò. «Ho un sistema nervoso molto sensibile, mi comprenda. Sono tre settimane che io sento urlare dalla mattina alla sera: “È Natale, è Natale — è la festa dei bambini — è un emporio generale — di trastulli e zuccherini”. Si vede che è un tipo di poesia non adatto al temperamento artistico della bambina e per questo non riesce a impararla. Ma ciò è secondario; il fatto è che io non resisto più: ho bisogno che lei mi dica anche le altre quartine. Io mi trovo nella condizione di un assetato che, da quindici giorni, per cento volte al giorno, sente appressarsi alla bocca un bicchiere colmo d’acqua. Quando sta per tuffarvi le labbra, ecco che il bicchiere si allontana. Se c’è da pagare pago, ma mi aiuti.»
Trovai il foglio sulla scrivania della Pasionaria.
Il signore si gettò avidamente sul foglio: poi copiò le altre quattro quartine e se ne andò felice.
«Lei mi salva la vita» disse sorridendo.
La sera della vigilia di Natale passai dal fornaio, e il brav’uomo sospirò.
«È un pasticcio» disse. «Siamo ancora all’emporio generale. La bambina non riesce a impararla, questa benedetta poesia. Non so come se la caverà stasera. Ad ogni modo è finita!» si rallegrò.
Margherita, la sera della vigilia, era triste e sconsolata.
Ci ponemmo a tavola, io trovai le regolamentari letterine sotto il piatto. Poi venne il momento solenne.
«Credo che Albertino debba dirti qualcosa» mi comunicò Margherita.
Albertino non fece neanche in tempo a cominciare i convenevoli di ogni bimbo timido: la Pasioraria era già ritta in piedi sulla sua sedia e già aveva attaccato decisamente: «”O Angeli del Cielo — che in questa notte santa stendete d’oro un velo — sul popolo festante…”».
Attaccò decisa, attaccò proditoriamente, biecamente, vilmente, e recitò, tutta d’un fiato, la poesia di Albertino.
«È la mia!» singhiozzò l’infelice correndo a nascondersi nella camera da letto.
Margherita, che era rimasta sgomenta, si riscosse, si protese sulla tavola verso la Pasionaria e la guardò negli occhi.
«Caina!» urlò Margherita.
Ma la Pasionaria non si scompose e sostenne quello sguardo. E aveva solo quattro anni, ma c’erano in lei Lucrezia Borgia, la madre dei Gracchi, Ma-fa Hari, George Sand, la Dubarry, il ratto delle Sabine e le sorelle Karamazoff.
Intanto Abele, dopo averci ripensato sopra, aveva cessata l’agitazione. Rientrò Albertino, fece l’inchino e declamò tutta la poesia che avrebbe dovuto imparare la Pasionaria.
Margherita allora si mise a piangere e disse che quei due bambini erano la sua consolazione.
La mattina un sacco di gente venne a felicitarsi, e tutti assicurarono che colpi di scena così non ne avevano mai visti neanche nei più celebri romanzi gialli.
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Re: i vostri pensieri del giorno

Postby Trullo » Mon 05 February 2018; 19:06

Il dottor G. B. volle uscire, quella sera, ma fece malissimo. Infatti, appostato all'angolo del terzo vicolo, lo aspettava Gimmi.
Per la verità non è che Gimmi attendesse proprio il dottor G. B.: Gimmi aspettava semplicemente qualcuno cui togliere il portafogli. Il primo a capitargli sottomano fu il dottore e questo dispiacque in seguito molto ai familiari del dottor G. B. e, a dire il vero, dispiacque anche ai familiari di Gimmi. Infatti, trovatisi di fronte l'uno all'altro, sia il dottor G. B. che Gimmi giudicarono che l'unica cosa da farsi era quella di cavare la pistola e sparare.
Spararono fin che poterono: poi, quando si accorsero che il grilletto non rispondeva più alla pressione delle loro dita, si scagliarono l'uno addosso all'altro cercando invano di afferrarsi.
Quando si resero conto che le anime sono fatte d'aria e che, quindi, un corpo a corpo fra due anime acquista un sapore di pessimo gioco di parole, ristettero immobili a guardare i loro corpi abbandonati sul selciato.
«Bell'impresa avete fatto, brutto ceffo!» esclamò alla fine il fu dottor G. B.
«Non ho l'impressione che il vostro operato sia più lodevole del mio» ribatté il fu Gimmi.
«Il mio è l'operato di un galantuomo che si difende, il vostro quello di un pessimo soggetto che aggredisce» specificò sdegnoso il fu dottor G. B.
«Sottigliezze, egregio signore» disse il fu Gimmi. «La sostanza è che voi siete omicida quanto me. Siamo pari.»
Il fu dottor G. B. sghignazzò sdegnosamente. «Voi pari mio!» gridò. «Ma guardatevi la faccia, prima di parlare!»
Il fu Gimmi considerò con attenzione il suo corpo abbandonato sul marciapiede, poi considerò il corpo del fu dottore e scosse il testone.
«Io non ci trovo niente di straordinario» affermò. «Se avessi la barba fatta e se fossi vestito bene, arriverei a dire che ho un aspetto migliore del vostro.»
«Avreste dovuto dirmele da vivo, queste parole» borbottò il fu dottor G. B. «Non avrei lasciata impunita una impertinenza del genere.»
«Scusatemi» balbettò sinceramente dispiaciuto il fu Gimmi. «Io non ho fatto per offendervi. E scusate anche la faccenda della rivoltella. Vi giuro che io non volevo farvi del male; desideravo soltanto togliervi il portafogli: ma poi quando ho visto che tiravate fuori la rivoltella ho avuto paura e mi sono difeso. Siete il primo che io uccido, signore, ve lo giuro, e non avete un'idea di quanto mi dispiaccia.»
Il fu dottor G. B. alzò le spalle. In fondo dispiaceva anche a lui di aver ucciso un uomo.
«Va bene, va bene» concluse. «Quel che è fatto è fatto.» E si allontanò altero.
Il fu Gimmi lo seguì mogio mogio e questo seccò il fu dottore.
«Be', cosa volete ancora?» esclamò, voltandosi di scatto.
«Niente» spiegò timidamente il fu Gimmi «pensavo che, dato che si deve far la stessa strada, la si potesse fare assieme.»
«Spero bene che non sarà la stessa strada» ribatté ironicamente il fu dottore. «Ad ogni modo non ci tengo a farmi vedere in giro con certe persone.» Ma poi si annoiò di girare solo per la notte buia, e voltandosi vide con piacere che il fu Gimmi lo seguiva ancora.
I due si trovarono a fianco e camminarono in silenzio su e giù per i tetti. Sul far dell'alba il fu Gimmi entrò in un abbaino e il fu dottore lo seguì: dentro un grande letto dormivano una donna e tre bambini.
«Mah!» sospirò il fu Gimmi dopo aver guardato a lungo. «Gli avevo promesso un cavallo, al più piccolo.»
«Quando si hanno dei figli non si va in giro di notte a fermare la gente!» affermò il fu dottore. «Benedetto uomo, ma che cosa avevate in quella te-staccia?»
«Rape, signore mio, pezzi di ghisa. Se potessi me la spaccherei questa testaccia!»
Il fu dottor G. B. non andò a casa sua: gli sarebbe seccato di far vedere al fu Gimmi il suo ricco appartamento e la stanza calda nella quale dormiva soltanto una signora grassa e antipatica.
Verso le nove del mattino lessero i giornali stando dietro le spalle della gente.
C'era già la notizia in cronaca. Una breve notizia: i particolari sarebbero stati pubblicati nel pomeriggio.
«Ah» esclamò il fu Gimmi quando ebbe letto: «voi dunque eravate il dottor G. B.?»
«Sì.»
«Accidenti che bestialità che ho fatto!» si dolse il fu Gimmi. «Andar proprio ad ammazzare una celebrità come voi! Io sono proprio nato disgraziato! Io andrò all'Inferno disperato. Io non ne ho fatto una buona al mondo. Però vi giuro che io non volevo uccidervi: mi avete fatto paura, ecco tutto. Uno scienziato come voi!»
«Be', non bisogna esagerare» Io interruppe il fu dottor G. B.: «non è poi una perdita irreparabile. Io più che altro avevo una gran buona nomea, ma la sostanza non era straordinaria. Come me ce ne saranno centomila al mondo.»
Il povero fu Gimmi continuò a scuotere il suo testone. Aveva commesso una gran bestialità.
Nei giornali del pomeriggio c'era la cronaca particolareggiata: a un chiosco, un giornale era appeso, aperto alla pagina dei fattacci. Poterono leggere con grande comodità.
Dall'esame medico era risultato un fatto strano: Gimmi era stato colpito in pieno dal dottore, il dottore invece non era stato colpito da Gimmi. Il dottore era morto per apoplessia. L'improvvisa agitazione gli aveva bloccato il cuore.
«Ma vi pare che sia possibile?» chiese incredulo il fu Gimmi.
«Certamente» lo rassicurò il fu dottor G. B. «Io avevo un cuore che non valeva una cicca. Un cuore malandato in modo straordinario.»
Il fu Gimmi ritornò a scuotere il testone.
«Va bene tutto» obiettò «ma se io non vi avessi aggredito la faccenda non sarebbe successa. La colpa è mia. La faccenda non sarebbe accaduta.»
«E che ne sapete voi?» replicò il fu dottor G. B. «Poteva invece accadere benissimo. Un qualsiasi incidente stradale, una emozione improvvisa per cause familiari. Caro il mio uomo, con un cuore malandato come il mio bastava una sciocchezza qualsiasi. Sono molto contento che voi non mi abbiate ucciso.»
Il fu Gimmi continuò a dondolare tristemente il suo grosso testone.
Arrivò un signore in camicia e con le ali, il quale avvertì che il Tribunale li aspettava.
Al Tribunale venne chiamato per primo il fu dottore.
«Io ho ucciso un galantuomo» disse il dottore.
«Un momento» interruppe il Giudice «galantuomo, proprio non mi pare la parola esatta. Lui vi ha aggredito a scopo di furto.»
«Sì, ma non aveva intenzione di farmi del male: io lo conosco da anni...» replicò il fu dottor G.B.
«Attento a non dire bugie!» ammonì severo il Giudice. Poi, considerato il passato del fu dottore, sentenziò:
«Avete agito in istato di legittima difesa e non avevate l'intenzione di uccidere. Siete assolto».
Fu interrogato il fu Gimmi.
«Io sono un mascalzone» confessò il fu Gimmi «e ho fatto una grossa porcheria uccidendo il signor dottore. Non ho niente da dire in mia difesa.»
«Voi non lo avete ucciso» obiettò il Giudice.
«Lo dite voi» esclamò Gimmi scuotendo il grosso testone. «Se io non lo avessi fermato, al signor dottore non sarebbe successo il pasticcio. La colpa è mia.»
«Voi non pretenderete forse di saperlo meglio di me!» ribatté piccato il Giudice. E Gimmi volle protestare, ma invano.
Venne letta la sentenza. Considerati i precedenti del fu Gimmi, la sua completa mancanza di intenzioni omicide e certe altre particolarità, il fu Gimmi veniva condannato a soli cinquemila anni di Purgatorio.
Il fu Gimmi si avviò a testa bassa verso il Purgatorio, ma di lì a poco il fu dottor G. B. lo raggiunse.
«Vengo con voi» disse. «Vi farò compagnia. Cinquemila anni passano come ridere.»
«Benedetta gente» borbottò sorridendo il Giudice, guardandoli allontanarsi. Poi aggiunse rivolto a qualcuno:
«Lasciali là due o tre secoli soltanto e poi portali Su».
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Re: i vostri pensieri del giorno

Postby Trullo » Mon 12 February 2018; 19:28

I mostri non sono lontani da noi, e non sono solo i quattro crani rasati di Forza Nuova o CasaPound.

I mostri sono tra noi, ben vestiti e spesso laureati, fascisti e razzisti senza neppure rendersene conto.

E sono questi che mi fanno più paura.


posting.php?mode=reply&f=10&t=2427
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Re: i vostri pensieri del giorno

Postby S-Bahn » Mon 12 February 2018; 22:05

I democratici, antirazzisti, internazionalisti e buonisti che acclamano alle foibe, questi non ti fanno paura?
Non esprimono violenza e ideologia disumana, no?
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Re: i vostri pensieri del giorno

Postby Trullo » Mon 12 February 2018; 23:46

Due torti non fanno una ragione
Ed è un fatto che l'integrazione dei disabili nella scuola, che il mondo ci invidia, è messa sempre più spesso in discussione


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Un uccellino mi ha appena detto che il coro inneggiante alle foibe se l'è inventato un cronista del Giornale
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Re: i vostri pensieri del giorno

Postby serie1928 » Tue 13 February 2018; 9:53

Il giorno in cui questo paese si libererà dell’idea antifascista, dell’ideologia antifascista, dell’arroganza antifascista, sarà sempre troppo tardi.
Come ogni idea “anti” essa non propone soluzioni, attivando solo pretese di superiorità morale. Al contrario l’antifascismo era composto da tagliagole e aguzzini, quanto se non di più del fascismo. Solo pochi individui avevano ideali superiori, peccato che fossero inconciliabili, uniti solo nel “anti” dal nemico comune.
Il perpetuare l’idea antifascista come fondamento della nostra democrazia, oltre ad essere un falso storico, continua a contrapporre parti dello stesso fronte aventi visioni diametralmente diverse, ma entrambi forti della sedicente supremazia morale.
La democrazia non si fonda sull’anti-qualcosa, si fonda su suoi principi propri ed imprescindibili. Quando capiremo questo ci liberemo di fascisti e comunisti una volta per tutte. Temo, purtroppo, che ciò non avverrà mai.
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Re: i vostri pensieri del giorno

Postby serie1928 » Tue 13 February 2018; 9:55

Il giorno in cui questo paese si libererà dell’idea antifascista, dell’ideologia antifascista, dell’arroganza antifascista, sarà sempre troppo tardi.
Come ogni idea “anti” essa non propone soluzioni, attivando solo pretese di superiorità morale. Al contrario l’antifascismo era composto da tagliagole e aguzzini, quanto se non di più del fascismo. Solo pochi individui avevano ideali superiori, peccato che fossero inconciliabili, uniti solo nel “anti” dal nemico comune.
Il perpetuare l’idea antifascista come fondamento della nostra democrazia, oltre ad essere un falso storico, continua a contrapporre parti dello stesso fronte aventi visioni diametralmente diverse, ma entrambi forti della sedicente supremazia morale.
La democrazia non si fonda sull’anti-qualcosa, si fonda su suoi principi propri ed imprescindibili. Quando capiremo questo ci liberemo di fascisti e comunisti una volta per tutte. Temo, purtroppo, che ciò non avverrà mai. Ma almeno liberarci dell’antifascismo permetterà di riconoscere i fronti opposti che si nascondono dietro i suoi veli retorici.
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Re: i vostri pensieri del giorno

Postby jumbo » Tue 13 February 2018; 10:18

Trullo wrote:Due torti non fanno una ragione
Ed è un fatto che l'integrazione dei disabili nella scuola, che il mondo ci invidia, è messa sempre più spesso in discussione


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Un uccellino mi ha appena detto che il coro inneggiante alle foibe se l'è inventato un cronista del Giornale

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Re: i vostri pensieri del giorno

Postby S-Bahn » Tue 13 February 2018; 10:58

Trullo, il tuo uccellino non smentisce l'appartenenza alla compagnia dei mentitori di professione :roll:
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Re: i vostri pensieri del giorno

Postby Trullo » Tue 13 February 2018; 11:07

Il mio uccellino parlava dei cori durante la manifestazione di sabato a Macerata ...

Lo striscione (ovviamente da condannare) è stato esposto di notte e di nascosto a Modena. Ma come dicevo prima, due torti non fanno una ragione
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Re: i vostri pensieri del giorno

Postby Trullo » Tue 13 February 2018; 11:18

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Re: i vostri pensieri del giorno

Postby S-Bahn » Tue 13 February 2018; 18:22

Sempre in tema di pacifisti democratici...
http://www.corriere.it/politica/18_febb ... f18b.shtml
La speranza non è la convinzione che qualcosa andrà bene, ma la certezza che quella cosa ha un senso,
indipendentemente da come finirà

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