Dimissioni

Chiacchere in libertà

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Re: Dipendenza dalla tecnologia

Postby skeggia65 » Sun 10 September 2017; 11:32

Riassumiamo.
Trullo annuncia una fusione che coinvolge la ditta in cui lavora.
Io butto lì in paio di foto ad minchiam.
Tu piombi in mezzo con un meteorite di pessimismo.
Io ironizzo sulla cosa e e con un appunto tricotecnico.
Trullo interviene sottolineando la sua fortuna e/o bravura per aver colto, in una precedente simile occasione, la medaglia e non il rovescio.
Tu puntualizzi la situazione della tua ditta sottolineando i rovesci e non le medaglie.
Io correggo la situazione della chioma.
Tu te la prendi per l'ironia che non gradisci, tentando di far credere che io prenda per i fondelli i lavoratori a rischio e non semplicemente il tuo pessimismo.
Ci rendi partecipi delle tue paure passate e presenti.
Ti rendo partecipe delle mie medesime paure e del modo differente di affrontarle (e, in definitiva, di affrontare la vita).
Scopro di essere quello che manda in vacca la discussione.
Hallelujah!
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Re: Dipendenza dalla tecnologia

Postby S-Bahn » Sun 10 September 2017; 14:51

Meno male che l'hai scoperto.
Io porto la mia esperienza personale purtroppo molto comune, direi a larga maggioranza, su quello che è uno dei principali drammi del mondo moderno e tu banalizzi oltre misura.
Provo a prenderla con ironia sulla foto e rincari.
spiego poi ulteriormente le ragioni per cui forse è una cosa seria che non merita di essere banalizzata con la storia della jella, ma guai a far notare che non tutti apprezzano la tua brillante ironia.

Ti continua a mettere il sorriso dove vuoi e io continuerò a pensare che qualche volta è fuori luogo.
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Re: Dipendenza dalla tecnologia

Postby serie1928 » Sun 10 September 2017; 17:15

Non per mandare in vacca acora di più la discussione, ma quando parli di "larga maggioranza" e "dramma del mondo", intendi dire che ciò ė quanto sperimentano la maggiorparte dei lavoratori dipendenti?
Quindi più della metà dei 17 milioni di lavoratori dipendenti in Italia, sperimenterà durante la sua carriera lavorativa un evento di tale portata?
Stento a crederlo....e non ci credo.
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Re: Dipendenza dalla tecnologia

Postby S-Bahn » Sun 10 September 2017; 17:38

E infatti non dicevo questo. Intendevo dire che nella maggior parte delle fusioni/acquisizioni qualcuno, tanti o pochi, perde il posto, soprattutto se sono realtà private medio o piccole che non fanno notizia come la Fiat o le banche.
Che la disoccupazione sia un dramma del mondo moderno è cosa che non ha bisogno di essere creduta oppure no, e non avrebbe nemmeno bisogno di commenti.
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Re: Dimissioni

Postby serie1928 » Sun 10 September 2017; 18:23

Qualcuno perde il posto, altri lo otterranno, e molti di quelli che lo perdono ne trovano un'altro. Anche questo è un fatto che non merita commento.
Meritano un commento, invece, quelli che dipingono la situazione in tinte fosche per proprio tornaconto, o basandosi sulla propria esperienza, come se fosse un fatto generalmente vero anche per gli altri.
La disoccupazione è un dramma del mondo moderno? Ma se non abbiamo mai avuto tanti occupati nel mondo moderno! Il dramma non è la disoccupazione, ma il fatto che uno stipendio non manda avanti una famiglia, non dico di 5 persone, ma quasi non basta per tre. E questo da cosa dipende?
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Re: Dimissioni

Postby S-Bahn » Sun 10 September 2017; 18:56

Avevamo bisogno di questo contributo generalista.
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Re: Dimissioni

Postby serie1928 » Sun 10 September 2017; 22:17

Generalista quanto il tuo, per inciso.
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Re: Dimissioni

Postby Trullo » Mon 11 September 2017; 10:26

Mi ritaglio, visto lo spostamento inopinato della discussione in questo topic, lo spazio per citare le parole di un mio caro amico riguardo l'attività sindacale che "aiuta nel trasformare la paura e l'umore basso in incazzatura per contrastare (per quello che si può fare) le scelte aziendali."
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Re: Dimissioni

Postby serie1928 » Mon 11 September 2017; 11:13

^^Il paradigma dell'idea distorta del sindacalismo che rovina l'Italia da un secolo e mezzo :!:
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Re: Dimissioni

Postby S-Bahn » Mon 11 September 2017; 11:26

Infatti il problema è mal posto perché l'obiettivo non è contrastare le scelte aziendali ma promuovere la dignità e il futuro dei lavoratori di fronte al solo valore del denaro.
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Re: Dimissioni

Postby Trullo » Mon 11 September 2017; 11:33

Il che pressochè inevitabilmente porta al contrasto con la scelta aziendale, in molte occasioni
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Re: Dimissioni

Postby S-Bahn » Mon 11 September 2017; 11:38

Vero, ma è una conseguenza, non un partito preso a prescindere
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Re: Dimissioni

Postby Trullo » Mon 11 September 2017; 14:00

Ma di solito è così. Di solito i lavoratori contrastano l'azienda non per partito preso ma perchè ritengono (a torto o a ragione) di essere danneggiati da decisioni dell'azienda
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Re: Dimissioni

Postby serie1928 » Mon 11 September 2017; 15:07

^^ I lavoratori, rappresentati da sindacalisti che hanno l'idea di sindacato del tuo amico, sono manipolati, quindi non fa testo.
La manipolazione è intrinseca all'enunciato: non è il lavoratore ad incazzarsi, ma è il sindacalista a manipolare il suo stato per farlo incazzare, al fine, non di salvaguardare i diritti, ma di contrapposizione con l'azienda.
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Re: Dimissioni

Postby Trullo » Mon 11 September 2017; 15:23

Definisci "sindacalista" e "lavoratore" :mrgreen:
Il mio amico era un "lavoratore" che si è avvicinato, come del resto accadde a me qualche anno prima, al mondo sindacale quando si è visto minacciato nei suoi interessi, non un "sindacalista" inteso come funzionario che di mestiere segue le trattative sindacali

Di norma comunque anche il "sindacalista" dapprima è un "lavoratore" che poi, dopo un periodo di coesistenza fra le due attività, sceglie di dedicarsi (mettendosi in aspettativa non retribuita dall'azienda, e facendosi retribuire dal sindacato, cosa che nel mio caso personale significherebbe se lo facessi un netto calo del reddito) a tempo pieno all'attività sindacale, non necessariamente relativa a una specifica azienda ma a un insieme di aziende su base territoriale e di settore (es. le aziende commerciali di Sesto San Giovanni e degli altri comuni del nord Miano, e dei quartieri nordorientali di Milano città) al fine di avere il tempo di approfondire le proprie competenze sulla legislazione del lavoro e sulle trattative, cosa difficile da fare mantenendo il proprio lavoro (per lo stesso motivo le aziende usano consulenti del lavoro esterni all'azienda stessa e appartenenti ad aziende di consulenza del lavoro che offrono servizi a più aziende. Anzi ho la presunzione di dire che sono più le aziende ad avere bisogno di questa consulenza, di quanto le rappresentanze sindacali ne abbiano di farsi supportare dai "sindacalisti" a tempo pieno)
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